di Andrea Bosco -
INIMITABILE
Silvio Berlusconi, più di un presidente…

Era il 12 Giugno 2023 quando Silvio Berlusconi ci lasciava per sempre. Un uomo dallo spiccato carisma, a volte discusso, ma capace di strappare sempre un sorriso con una battuta, un hip hip urrà, con il suo entusiasmo contagioso figlio di tanta esperienza e gioia di vivere. Per i Milanisti è stato più di un presidente: è stato un padre, un condottiero, un ancora di salvezza, una certezza, una garanzia oltre gli ostacoli. Sapere di essere gestiti e amministrati da Silvio Berlusconi faceva dormire sonni tranquilli.
La passione di Silvio
—E non perché era capace di farti trovare un campione del mondo o un pallone d’oro sotto l’albero nel mercato di riparazione o sotto l’ombrellone nel mercato estivo, bensì perché sapeva sempre come tenere alta l’asticella. Dall’allenatore al direttore sportivo, dallo staff tecnico al magazziniere: al Milan non era contemplato riposare sugli allori e accontentarsi. Al Milan si doveva lottare ogni giorno e vivere ogni istante come la vigilia di una finale di Champions League. Tutto questo grazie alla sua passione per il Milan e più in generale – come amava nominarlo lui – per il giuoco del calcio.
Cuore e ambizione
Presidenti così coinvolti e calorosi ne sono rimasti davvero pochi. E forse è anche per questo che il calcio italiano, da più di dieci anni, non riesce più a tenere il passo rispetto a quello straniero. Non è soltanto una questione di denaro e risorse, ma di idee, cuore, ambizione, voglia e desiderio. Silvio sapeva unire tutto questo con una naturalezza commovente, trasmettendo la sua energia non solo ai tifosi di tutte le generazioni, ma all’intero sistema calcistico.
Più che il Milan, è il calcio ad aver bisogno di nuovi Berlusconi, punti di riferimento di un’epoca irripetibile e inimitabile. Proprio come lui.
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