Santiago Gimenez: un acquisto sbagliato e un centravanti non da Milan

Il tema Santiago Gimenez sta, inevitabilmente, tenendo banco in questi giorni. Resta al Milan o emigra verso altri lidi? Le discussioni sono infinite, a volte persino parossistiche. Eppure nessuno si pone la domanda più corretta: il Bebote è un centravanti da Milan?

La risposta è negativa. L’attaccante messicano è un profilo di punta d’area di rigore, con grande senso della porta e con un buonissimo sinistro. I suoi pregi però non vanno oltre. I difetti attuali sono invece prevalenti e ostacolano il suo radicamento come centravanti titolare del Milan.

I limiti di Santiago Gimenez

Innanzitutto Gimenez ha limiti tecnici notevoli, limiti che si notano particolarmente in situazioni dinamiche, nelle quali il controllo di palla è spesso difettoso. Spalle alla porta Gimenez tiene pochi palloni e questo consente poche volte alla squadra di poter salire appoggiandosi al suo nove. I difetti tecnici condizionano anche il suo stile di gioco.

Santiago tende ad essere poco associativo, il suo senso del gioco è carente, la sua capacità di dialogare nello stretto con i compagni è fortemente condizionata dalla difficoltà, evidente, di giocare ad un tocco, con rapidità. Usa quasi sempre il sinistro e ciò lo rende prevedibile perché gli avversari sanno che mandarlo sul destro equivale a limitarlo.

A tutti questi limiti si accompagna un deficit temperamentale abbastanza importante. Gimenez non è un trascinatore. Si esalta quando sta bene, tende invece a deprimersi nei momenti di down. A San Siro tende spesso a giocare con la testa bassa ed il suo linguaggio del corpo non è proattivo.

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Un acquisto sbagliato

Un giocatore con tutti questi limiti non può essere il centravanti titolare del Milan. Nulla da dire su impegno, attaccamento, spirito di sacrificio, forza di volontà. Tuttavia, alla fine della fiera, non è possibile pensare che Gimenez possa essere il 9 di questa squadra.

Si è trattato, purtroppo, di un acquisto sbagliato, fatto dal Milan in un momento in cui si voleva raddrizzare una stagione negativa. Il club lo ha già bocciato parlando pubblicamente dello scambio con Dovbyk. I segnali, in tal senso, sono evidenti. Spetta al giocatore prenderne atto e mettere un punto alla sua esperienza rossonera.