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Le prime parole di Samuele Ricci da giocatore del Milan in conferenza stampa hanno trasmesso energia e determinazione. A Casa Milan, il centrocampista toscano ha sottolineato come il primo impatto con il mondo rossonero sia stato segnato da “grande entusiasmo”, ma soprattutto da allenamenti “veramente forti e con grande competizione”.
Un segnale importante per un gruppo che vuole tornare a lottare al vertice della Serie A. “Ci sono buoni sentori per la stagione. Faremo del nostro meglio”, ha dichiarato il nuovo numero 4 del Milan con lucidità e ambizione.
L’ex regista del Torino ha parlato della sua carriera come un percorso costruito “step by step, senza mai fare il passo più lungo della gamba”. Il Milan, per Ricci, non è un traguardo ma un nuovo punto di partenza: “Voglio fare bene qua, cercare di dare il massimo per tutti i tifosi”.
Le parole di Ricci in conferenza raccontano di una mentalità umile ma determinata, pronta a mettersi al servizio della squadra. E anche dell’ambiente rossonero, che ha bisogno di uomini – oltre che calciatori – capaci di riconquistare l’entusiasmo della tifoseria.
Samuele Ricci è originario della provincia di Pisa (nato a Pontedera), terra di calcio e di carattere. Un dettaglio non banale, considerando che anche Massimiliano Allegri, oggi suo allenatore al Milan, è toscano, precisamente di Livorno.
“L’impatto con Allegri è stato super positivo. È sempre molto solare, come siamo noi toscani: con la battuta pronta”. Un legame che mostra un Ricci ben integrato anche nella dimensione umana del calcio, e che può fare la differenza nello spogliatoio del Milan. L’ambizione è il filo conduttore del suo discorso: “È la parola migliore, quella più presente”.
Ricci ha anche rivelato un consiglio ricevuto da Igli Tare, che lo ha spinto a “guardare sempre prima la giocata”, affinando la sua visione di gioco. Un’attenzione ai dettagli che fa la differenza a centrocampo, dove Ricci è chiamato a diventare il faro della manovra rossonera.
In attesa del campo, Samuele Ricci ha già vinto la sua prima partita: quella della comunicazione, dell’atteggiamento, dell’identità. Le sue parole sono un concentrato di umiltà, ambizione e senso di responsabilità. Il Milan riparte anche da qui: dai “buoni sentori” di un toscano con la visione da regista e la mentalità da leader.
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