Qualche giorno fa, nel corso della trasmissione Speciale Calciomercato di SKY, l’ex centrocampista del Bologna e della Juventus Giancarlo Marocchi ha rilasciato una dichiarazione molto originale sull’operazione che ha portato Reijnders al Manchester City.
Come
Il tema del dopo Reijnders: serve un Milan più verticale


Il tema lanciato da Giancarlo Marocchi su SKY
—Queste le dichiarazioni precise di Marocchi: Marocchi a sorpresa: "Secondo me Reijnders era il vero freno a mano del Milan. È una mia teoria, magari farlocca. Come Bruno Fernandes del Manchester United: giocatori da numeri pazzeschi che però hanno la capacità di sfruttare la squadra. Prendono più di quanto danno alla squadra. Se Reijnders lo mettevi trequartista restavano fuori altri giocatori fortissimi, se lo mettevi insieme ad un altro mediano ecco che crollava l’equilibrio del Milan".
La tesi di Marocchi merita senza dubbio un approfondimento. Partiamo da una premessa fondamentale: Reijnders è uno di quei giocatori che è difficile discutere dal punto di vista tecnico. Il suo apporto al Milan, in questi due anni, è stato notevole, sia in termini di gol, sia in termini di assist. Il tema però va ampliato. Personalmente non sono d’accordo con il concetto generale espresso da Giancarlo Marocchi, ma ritengo che esista un tema tecnico, relativo al campo, che possa e debba essere analizzato.

Reijnders ha caratteristiche quasi uniche. Va variato il modo di giocare, per sfruttare al meglio il centravanti
—Reijnders ha caratteristiche precise. Eccellente nella conduzione palla al piede. Mirabile nell’inserimento senza palla, con tempi tecnici perfetti. Queste caratteristiche tuttavia, per essere esaltate, hanno bisogno di un contesto di squadra adeguato e soprattutto di un centravanti associativo che esca tanto per favorire l’inserimento senza palla di Reijnders. Non a caso, Sergio Conceicao, nell'ultima parte della stagione, prediligeva Jovic come titolare, perché il serbo era il giocatore più adatto a valorizzare gli inserimenti di Reijnders.

Il Milan a gennaio aveva fatto una scelta diversa, puntando su un centravanti indiscutibile sul piano dei gol (la pagella realizzativa di Gimenez si commenta da sola), ma con caratteristiche non compatibili con questo tipo di gioco. Gimenez attacca quasi sempre la linea difensiva avversaria, non fa movimenti funzionali ai centrocampisti che si inseriscono e predilige essere servito con rapidità.
Per questo motivo, ceduto a malincuore l’olandese, il Milan oggi non ha l’esigenza di sostituire Rejinders sul piano tecnico. Anche perché il centrocampista olandese è talmente forte che è difficile trovare un sostituto all'altezza. Vi è invece la necessità di costruire una squadra più verticale, che sfrutti al meglio le caratteristiche del suo centravanti e dei suoi esterni offensivi.
Ciò significa che, probabilmente, il sostituito del centrocampista olandese sarà un giocatore con caratteristiche diverse da Reijnders. Il Milan che Tare ed Allegri hanno in mente dovrà essere squadra equilibrata, capace di esprimere un gioco logico, coerente e confacente alle caratteristiche dei giocatori a disposizione.
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