Quattro rimonte in 23 giorni non possono essere una casualità per Sergio Conceicao, soprattutto se di mezzo ci sono un trofeo e sei punti pesantissimi per la classifica rossonera.
Un segnale chiaro
Quattro rimonte in 23 giorni: il segnale evidente di Sergio Conceicao

Con Paulo Fonseca in panchina il Milan, quando era andato sotto nel punteggio, non era mai riuscito a vincere la partita.
Con Sergio Conceicao le cose sono completamente diverse e questo aspetto relativo al carattere ed al temperamento si coglie in maniera evidente.
Ed allora appare il caso di sottolineare come quattro rimonte in nemmeno un mese siano un segnale alquanto emblematico, ma soprattutto significativo.

La squadra rossonero non ha risolto i suoi problemi di natura tattica. Come ha giustamente sottolineato Sergio Conceicao, manca l’equilibrio fra fase offensiva e fase difensiva.
Il Milan è ancora inespresso, finanche rivedibile, in alcune situazioni di dettaglio che contribuiscono a dare sostanza alle partite.
Stiamo parlando delle uscite in fase di non possesso, a volte fuori tempo, e della qualità del possesso palla che troppe volte latita.
Il segnale che viene da queste quattro rimonte è però chiarissimo: Conceicao, a differenza del precedente allenatori, è riuscito ad entrare nella testa dei giocatori.
Si tratta di un merito assoluto del tecnico portoghese; un allenatore d’altronde, può essere più o meno preparato ma ciò che davvero fa la differenza è la capacità di essere credibile agli occhi del gruppo che allena.
Da solo tutto questo non può bastare. Servono anche contenuti tecnici importanti ed un briciolo di brillantezza in più; tuttavia quest’alchimia fra Conceicao e la squadra è la base di partenza per costruire qualcosa.
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