Non sappiamo ancora quale sarà il destino di Tommaso Pobega. Da quanto emerge sulla base degli scenari di mercato avanzati negli ultimi giorni, il Bologna non sarebbe interessato a riscattarlo per una cifra vicina a quella concordata con il Milan durante la scorsa sessione estiva di mercato (12 milioni di euro). L’affare sarebbe ancora possibile, ma ad una cifra nettamente più bassa.
L'usanza della Serie A
Il caso Pobega e le solite abitudini della Serie A italiana

Personalmente credo che il Milan non abbia alcuna necessità di svendere Pobega o addirittura di prestarlo ancora. Il ragazzo infatti non è più considerabile un giovane di belle speranze, bensì un giocatore di Serie A. In questi anni Tommaso Pobega si è fatto onore giocando in club importanti come lo stesso Milan, lo Spezia, il Torino ed il Bologna. Il suo livello ed il suo valore sono riconosciuti. Non è un grande giocatore, ma può tranquillamente essere definito un buon giocatore. Il Bologna pertanto può chiedere uno sconto, ma il Milan ha il dovere di non sottovalutare il valore del ragazzo.

Un'usanza che vale anche per Pobega
—Purtroppo succede spesso nella Serie A italiana. Quando un grande club deve cedere un giocatore ad un club di seconda o terza fascia, l’operazione diventa una telenovela. Nessuno vuole spendere soldi. In alcuni casi si chiede addirittura al club cedente di partecipare al pagamento dell’ingaggio del giocatore (non nel caso di Pobega però).
Questa tendenza non riesce in alcun modo ad invertirsi. Il Milan tuttavia fa bene a tenere il punto, perché certe usanze della Serie A italiana sono profondamente sbagliate. I grandi club non sono vacche da mungere e un livello maggiore di fatturato non giustifica determinate prese di posizione. Se il Bologna vorrà Pobega è giusto che paghi il valore del ragazzo, altrimenti bene farebbe il Milan a tenerlo in organico o a cercare altre soluzioni per la sua cessione.
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