Alla sua prima conferenza stampa a Casa Milan, Pervis Estupinan si presenta con il sorriso di chi ha realizzato un sogno. Il primo ecuadoriano della storia rossonera parla di ambizioni, emozioni e futuro...
A Casa Milan, nella sala conferenze, sotto lo sguardo vigile di Geoffrey Moncada e quello tenero della famiglia di Estupinan – la moglie e i figli – Pervis ha fatto il suo ingresso nel mondo rossonero con una sincerità che ha colpito tutti. Non proclami, non promesse altisonanti, ma parole che rivelano un’anima gentile, consapevole, grata.
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Un momento storico: il primo ecuadoriano nella storia del Milan
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Estupinan si è presentato al Milan con cuore e umiltà: “Voglio scrivere la storia, granello di sabbia dopo granello”.
“Tutti dicono in Ecuador che ora sono milanisti dal loro primo vagito. Spero che molti comprino la mia maglietta laggiù”, ha detto con un sorriso quasi timido, come se ancora non si rendesse conto del peso del suo arrivo.
Estupinan al Milan: sogni semplici e ambizioni chiare
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Estupinan è il primo ecuadoriano della storia del Milan e conosce questa curiosità ma non sembra voler usare questo primato come vetrina personale. Semmai, come responsabilità condivisa. “Vengo al Milan per vincere dei titoli. Ho davvero tantissimi sogni nel cassetto”, ha spiegato Estupinan con calma, scegliendo ogni parola con quella leggerezza sincera di chi non ha bisogno di apparire per essere.
Nonostante il peso dell’eredità che porta – vestirà la maglia numero 2, quella di Cafu – Estupinan mantiene lo stesso tono genuino: “Sono contento di vestire il numero 2 di Cafu”.
Il granello di sabbia: simbolo di identità e lavoro
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Ma la frase che più ha colpito, e che ha definito il suo pensiero, è arrivata quasi sussurrata: “Cercherò di contribuire con i miei granelli di sabbia. Voglio scrivere la storia con questa società”. E ancora: “Lavorerò sodo per restituire al Milan la fiducia che hanno avuto in me e contribuire col mio granello di sabbia”.
C’è qualcosa di straordinariamente pulito in queste parole. Non solo umiltà, ma un senso del dovere che sa di terra e di fatica, di sogni custoditi con rispetto. Quel granello di sabbia non è diminutivo, ma simbolo: ogni conquista collettiva parte da piccole gocce di impegno individuale. E lui, Estupinan, lo sa.
Allegri, Leao e l’impatto con lo spogliatoio
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Parla con ammirazione del suo nuovo allenatore: “Mister Allegri? È una persona molto piacevole che sta lì e scherza coi giocatori. Però quando vuol lavorare è una persona molto seria. Mi piace molto il suo atteggiamento”.
E con entusiasmo genuino accenna a Leao: “Mi sento motivatissimo all’idea di poter giocare al suo fianco. Fin dall’inizio mi ha fatto un bellissimo sorriso. Speriamo di far male a tante squadre”.
Da Borghi a De Zerbi: lezioni e riferimenti
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Un filo di nostalgia emerge quando racconta di Claudio Borghi, ex Milan, conosciuto fugacemente ai tempi della LDU Quito: “Per quei pochi momenti condivisi, ho imparato tantissimo da lui. Faceva benissimo la rabona e a noi terzini ci allenava tanto sul cross e i lanci lunghi”.
Non manca una nota tattica e professionale: “Difendo, ma allo stesso tempo salgo e attacco. Posso giocare sia a 3 che a 4. Ho trovato un gruppo favoloso al Milan. Vogliamo ottenere grandi traguardi. Starò agli ordini del mister”.
E l’italiano? Arriva grazie a De Zerbi: “Quando vi sento vi capisco”, sorride rivolto ai giornalisti.
San Siro, Theo e l’eredità da accogliere
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Il numero 2 è pesante nella storia rossonera così come l’eredità di Theo Hernandez: per l'ecuadoriano, però, è un’ombra che non spaventa, ma motiva. “Theo ha lasciato il segno. Vorrei fargli i complimenti, ma ora tocca a me. Non vedo l’ora di occupare quella fascia”.
E poi l’emozione pura di sapere del Milan, un momento che ha toccato tutta la sua famiglia: “È stato emozionante sapere dell’interesse del Milan. È una bellissima notizia per la mia famiglia. È un sogno che diventa realtà. Non vedo l’ora di giocare a San Siro”. Parole importanti quelle di Pervis che si è presentato in giornata ai tifosi rossoneri insieme a Pietro Terracciano.
Candore e concretezza: un rossonero vero
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Pervis Estupinan prosegue la conferenza stampa con un sorriso pulito, mai fuori luogo. “Ho trovato un gruppo favoloso. Vogliamo ottenere grandi traguardi. Starò agli ordini del mister”.
Parole da piccolo leader silenzioso, che non ha bisogno di frasi ad effetto per convincere. Bastano quei granelli di sabbia, posati uno dopo l’altro, per costruire una storia che potrebbe diventare indimenticabile.
Nel cuore del ragazzo di Esmeraldas c’è spazio per sogni veri, lavoro concreto e una maglia da onorare. E a San Siro, il vento caldo del Sudamerica soffia già sulla fascia sinistra. Del resto, Estupinan è figlio di un papà (ex calciatore) rettore universitario e di una mamma proprietaria di un banchetto di polpette. Da piccolo, Pervis vendeva empanadas nel paese d'origine e faceva pure il raccattapalle in un circolo di tennis locale.