Luka Modric ha impiegato poco per impadronirsi del centrocampo del Milan. In sole sei giornate di Serie A ha completato 368 passaggi, più di qualsiasi altro giocatore del campionato. Un dato che racconta con precisione la centralità del croato nel gioco e la sua capacità di dettare i tempi con continuità chirurgica.
IL DATO MA NON SOLO
Passaggi riusciti da record, ma l’impatto di Modric al Milan è ben altro

La statistica impressionante
—I dati diffusi da Squawka mostrano nel dettaglio le prestazioni rossonere di Modric di fronte ogni avversario. Contro la Cremonese, 69 passaggi riusciti su 76 tentati, il 91%. Con il Lecce, 54 su 59, una precisione del 92%. Bologna è stata l’unica "eccezione sotto la media": 38 completati su 45, con una percentuale che scende all'84%, segnale di una gara più spezzettata e di un pressing avversario più aggressivo. Poi Udinese, 86 su 90, un impressionante 95%. Infine Napoli e Juventus, entrambe affrontate con la stessa lucidità: 91% di successo in ciascuna sfida.
Sono numeri che raccontano un controllo costante, quasi maniacale, del pallone. Modric nel Milan non si limita a distribuire gioco, ma lo struttura, scegliendo quando accelerare e quando rallentare il ritmo. Il suo raggio d’azione è ampio: si abbassa per avviare l’azione, poi sale per creare superiorità numerica tra le linee. Ogni tocco è pensato, ogni movimento apre una linea di passaggio.

Effetto concreto
—L’impatto con il calcio italiano è stato immediato. Nonostante il ritmo diverso e la fisicità della Serie A, Modric sembra muoversi con naturalezza, quasi anticipando le mosse degli avversari. Le percentuali alte non sono solo frutto di precisione tecnica, ma anche di lettura tattica e posizione intelligente. Sa sempre dove ricevere, e soprattutto dove scaricare, evitando di forzare giocate rischiose.
Massimiliano Allegri ha costruito attorno a lui il baricentro della squadra, lasciandogli libertà di interpretare la manovra. Quando Modric è nel vivo del gioco, la squadra guadagna metri e fiducia. Persino contro avversari ben strutturati come Napoli e Juventus, il croato è riuscito a mantenere lo stesso standard di efficacia, dimostrando una continuità che nessuno può vantare al momento in Serie A.
[Iscriviti al canale Whatsapp di Milanistichannel per leggere in anteprima tutte le notizie sul Milan. Entra a far parte di una famiglia rossonera]
Oltre il dato
—Il dato complessivo, 368 passaggi riusciti, non è solo un primato statistico, ma un indicatore di leadership tecnica. Modric tocca molti palloni, ma lo fa con una logica costruttiva. La maggior parte delle azioni passano dai suoi piedi, e la squadra trova in lui la bussola per orientarsi. In un campionato dove il ritmo tende a spezzarsi, avere un giocatore capace di far girare la palla con questa frequenza è un vantaggio competitivo enorme.
Quando la gara si complica, è lui a rallentare, a cercare la giocata semplice che rimette ordine. Quando invece serve affondare e colpire, sa cambiare marcia con un solo tocco verticale. Il suo linguaggio è quello del tempo che sembra non scorrere: scandisce la partita e il proprio tocco con una sequenza ritmica perfetta.
La sua presenza trasmette sicurezza, e il flusso del gioco assume una forma riconoscibile. In sei giornate ha già imposto un’identità tattica chiara. Se continuerà con questa costanza, non sarà solo il giocatore con più passaggi riusciti, ma anche il riferimento a cui il Milan non può rinunciare.
I rossoneri hanno trovato in lui non solo un uomo d’esperienza, ma un punto di equilibrio che mancava da tempo. Allegri lo considera una presenza stabilizzante, e i tifosi lo identificano nei grandi registi che hanno fatto la storia del club. Modric non è venuto al Milan a chiudere la carriera, ma a scriverne un nuovo capitolo, con la stessa calma e precisione che mostra in ogni passaggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA