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di Franco Ordine -
Ho appreso con qualche disappunto della decisione del Milan di convocare per il raduno di Milan futuro fissato per il 14 luglio Ismael Bennacer e Yacine Adli, entrambi di ritorno dai due prestiti, il primo al Marsiglia e il secondo alla Fiorentina.
Prima osservazione: ormai, nel calcio italiano, è diffusa questa tecnica molto praticata per esempio dal Bologna (con Pobega). E cioè ottengono in prestito un calciatore fissando un prezzo per il riscatto concordato un anno prima, poi lo rispediscono al mittente reclamando uno sconto sulla cifra pattuita.
L’algerino piace a De Zerbi ma per restare a Marsiglia dovrebbero ridursi sia il suo stipendio che la cifra del riscatto dai rossoneri. Per il francese invece leggo di un interesse dello Spartak Mosca: spero finisca lì per dimostrare il suo valore.
Qui mi interessa discutere il metodo adottato dal Milan con la convocazione dirottata su Milan futuro. Il precedente insegna: con Origi non è servita a granchè. E penso quindi che al Milan non convenga per un paio di buoni motivi: 1) perché risulta complicato spedirlo in serie D come arma di pressione visto che i regolamenti tutelano i calciatori; 2) perché l’etichetta di società che maltratta i giocatori, sia pure in soprannumero, non è utile per l’immagine del brand. Il Milan non è la Lazio di Lotito!
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