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di Franco Ordine -
Non è stato un addio ma un regolamento di conti quello tra Theo Hernandez e il Milan che invece lo aveva salutato con toni da “c’eravamo tanto amati”.
Non sorprende nemmeno che sotto il suo post su Instagram sia comparsa per prima la chiosa di Paolo Maldini che lo aveva portato al Milan nel 2019 dopo averlo convinto in un famoso incontro estivo. Gli aveva pronosticato un futuro da “terzino più forte al mondo” e Theo è andato molto vicino a quel traguardo.
Ma per responsabilità sua, di Theo, dei suoi comportamenti fuori e dentro il campo, i suoi rapporti prima con Fonseca e poi con Conceiçao che arrivò a convocarlo in orari particolari per fargli capire l’antifona. Quando Theo fu al centro di pettegolezzi brutali sui social, allora tutti gli amici di oggi, gli estimatori di ieri, il procuratore spagnolo, il nume tutelare non si fecero sentire in pubblico.
A tutti gli ingenui estimatori di Theo viene da rivolgere una sola domanda: per quale motivo, a parte la squadra araba di Simone Inzaghi, nessun club europeo (l’Atletico ha solo fatto un favore al suo agente) si è presentato a casa Milan per acquistare Theo Hernandez? Ah saperlo…
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