Allegri, il 7 luglio a Casa Milan, nel corso della conferenza stampa di presentazione, ha rivolto un’unica e precisa richiesta alla società. E non riguardava il calciomercato in entrata: il tecnico livornese non si è mai intestardito pretendendo l’acquisto di un giocatore specifico. Questo era chiaro ancor prima, quando a sottolinearlo fu lo stesso Tare, nel briefing con i giornalisti tenutosi verso fine giugno: "Allegri non ricerca un nome, ma prototipi di calciatori dotati di particolari caratteristiche."
L'ELOGIO AL LAVORO DI TARE
Okafor via, Adli e Bennacer fuori progetto: il Milan ha la rosa più corta di tutta la Serie A

In tal senso Allegri non ha mai inteso frapporsi alle strategie del Milan sul mercato, ma ha sempre lasciato agire Tare e la dirigenza, ringraziandoli per il lavoro condotto sul mercato.

La richiesta di Allegri al Milan
—Max, tuttavia, si è mostrato categorico su un tema cruciale legato alla rosa: l’esigenza di ridurla al massimo, fino a comporre un organico di 21-22-23 elementi, numero ritenuto adeguato per affrontare le tre competizioni nazionali a cui è chiamato il Milan.
Milan, in meno di 3 mesi si supera quota 31 comunicati tra entrate e uscite
—Ebbene, dal 7 luglio a oggi, il club rossonero non soltanto ha perfezionato 7 acquisti – senza aver ancora concluso il mercato in entrata – ma ha anche quasi completato il proprio mercato in uscita, registrando ben 24 partenze. Un bilancio che, entro il 31 agosto, potrebbe addirittura toccare quota 28, considerando la volontà di cedere i tre esuberi come Adli, Bennacer, Origi e, in caso di offerte simili a quella ricevuta per Okafor, di salutare anche Chukwueze.
Un’operazione di tale portata non appartiene a tutti i Direttori Sportivi. Ancor più se si giunge in un nuovo club appena due mesi prima, trovandosi a collaborare con figure inedite e strategie diverse rispetto al passato.

Prima Giuntoli e Manna, ora si può dire bravo Tare?
—In questi ultimi anni si sono elogiati molti altri dirigenti di vari club, come Giuntoli quando è arrivato alla Juventus, o come Manna, quando è arrivato a Napoli. E spesso questi elogi sono arrivati dopo le vittorie dello Scudetto prima di Spalletti e poi di Antonio Conte. Quindi ci si è soffermati più sulle due stagioni del Napoli, piuttosto che sul mercato. È vero, il Direttore Sportivo è una figura che deve lavorare a 360º e quindi il giudizio è giusto darlo solo alla fine di ogni stagione, ma durante il campionato ci sono tanti altri fattori da considerare. Il bilancio finale non riguarda solo il DS, ma anche l'allenatore e la squadra che scende in campo ogni settimana. Mentre sul mercato l'operato riguarda quasi esclusivamente il Direttore Sportivo.
I problemi di Giuntoli e Manna
—Ora con massimo rispetto delle persone e dei professionisti quali sono, ma Giuntoli alla Juve la scorsa stagione più di qualche operazione l'ha sbagliata, dal tecnico fino agli acquisti di giocatori come Douglas Luiz, Nico Gonzalez, Koopmeiners e Kelly. Per non parlare delle due cessioni che i tifosi bianconeri tutt'ora fanno pesare, ovvero quelle di Huijsen e Soulé.
Manna a gennaio scorso non ha saputo gestire al meglio l'operazione Kvara. Il georgiano viene ceduto per 75 milioni, ma al suo posto arriva un giocatore in prestito e non in condizioni fisiche ottimali, come Okafor. Inoltre quest'estate senza l'intervento diretto di De Laurentis, Osimhen non sarebbe mai andato al Galatasaray.

I blitz e l'operato di Tare in un'estate di cambiamenti per il Milan
—Tare con il Milan, quest'estate, è riuscito a condurre due blitz decisivi tra fine maggio e giugno: l’arrivo di Allegri prima e quello di Modric poi. Il nuovo direttore sportivo del Milan ha anche ceduto 24 giocatori, ne ha ingaggiati 7, e il suo lavoro sul mercato non è ancora giunto a conclusione.
Dopo aver assistito soltanto all’avvio del suo operato, il Milan sembra aver compreso fino in fondo il valore imprescindibile che un Direttore Sportivo può e deve rivestire all’interno di una grande società. La dirigenza, quest'anno, è stata tempestiva e accorta nel colmare la lacuna che si era generata.

Il Milan ha la rosa più corta della Serie A: il confronto
—Oggi, mettendo a confronto le rose della Serie A per la stagione 2025/26, il Milan dispone di 24 giocatori (transfermarkt non conta ancora la cessione di Okafor). Tuttavia, due di essi – Adli e Bennacer – è ben noto come non rientrino realmente nella rosa e, soprattutto, nella lista ufficiale depositata presso la Lega di Serie A.
Così, da 24 si scende a 22: e rispetto alla penultima squadra con il minor numero di elementi, l’Inter, emerge un divario di ben 4 calciatori.

L'elogio a Tare, al di là dei risultati finali
—Ora è vero anche che il giudizio sul mercato svolto da Tare e dal Milan può arrivare solo con l'avvio e il decorso del campionato, ma dobbiamo anche ricordare come all’inizio di questa estate, il Milan fronteggiava una problematica di enorme rilievo: Un club escluso dalla Champions League, con l’obbligo di cedere per scongiurare difficoltà legate al Fair Play Finanziario della prossima stagione e con una rosa appesantita da 35/36 elementi, considerando anche i rientri dai prestiti. In simili condizioni non sarebbe stato possibile operare sul mercato in coerenza con le ambizioni di Tare e di Allegri.
Se oggi il Milan è riuscito a condurre il mercato auspicato sin dall’inizio, il merito è interamente della dirigenza e, soprattutto, della visione e della tenacia del Direttore Sportivo albanese che quantomeno si merita gli stessi elogi rivolti ad altri suoi colleghi negli anni scorsi.
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