milanistichannel editoriale milan Okafor via, Adli e Bennacer fuori progetto: il Milan ha la rosa più corta di tutta la Serie A

L'ELOGIO AL LAVORO DI TARE

Okafor via, Adli e Bennacer fuori progetto: il Milan ha la rosa più corta di tutta la Serie A

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La stagione 25/26 è alle porte. Meno di 4 giorni dall'inizio della Serie A e il Milan è la squadra con meno giocatori in rosa.
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Allegri, il 7 luglio a Casa Milan, nel corso della conferenza stampa di presentazione, ha rivolto un’unica e precisa richiesta alla società. E non riguardava il calciomercato in entrata: il tecnico livornese non si è mai intestardito pretendendo l’acquisto di un giocatore specifico. Questo era chiaro ancor prima, quando a sottolinearlo fu lo stesso Tare, nel briefing con i giornalisti tenutosi verso fine giugno: "Allegri non ricerca un nome, ma prototipi di calciatori dotati di particolari caratteristiche."

In tal senso Allegri non ha mai inteso frapporsi alle strategie del Milan sul mercato, ma ha sempre lasciato agire Tare e la dirigenza, ringraziandoli per il lavoro condotto sul mercato.

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La richiesta di Allegri al Milan

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Max, tuttavia, si è mostrato categorico su un tema cruciale legato alla rosa: l’esigenza di ridurla al massimo, fino a comporre un organico di 21-22-23 elementi, numero ritenuto adeguato per affrontare le tre competizioni nazionali a cui è chiamato il Milan.

Milan, in meno di 3 mesi si supera quota 31 comunicati tra entrate e uscite

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Ebbene, dal 7 luglio a oggi, il club rossonero non soltanto ha perfezionato 7 acquisti – senza aver ancora concluso il mercato in entrata – ma ha anche quasi completato il proprio mercato in uscita, registrando ben 24 partenze. Un bilancio che, entro il 31 agosto, potrebbe addirittura toccare quota 28, considerando la volontà di cedere i tre esuberi come Adli, Bennacer, Origi e, in caso di offerte simili a quella ricevuta per Okafor, di salutare anche Chukwueze.

Un’operazione di tale portata non appartiene a tutti i Direttori Sportivi. Ancor più se si giunge in un nuovo club appena due mesi prima, trovandosi a collaborare con figure inedite e strategie diverse rispetto al passato.

Giuntoli

Prima Giuntoli e Manna, ora si può dire bravo Tare?

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In questi ultimi anni si sono elogiati molti altri dirigenti di vari club, come Giuntoli quando è arrivato alla Juventus, o come Manna, quando è arrivato a Napoli. E spesso questi elogi sono arrivati dopo le vittorie dello Scudetto prima di Spalletti e poi di Antonio Conte. Quindi ci si è soffermati più sulle due stagioni del Napoli, piuttosto che sul mercato. È vero, il Direttore Sportivo è una figura che deve lavorare a 360º e quindi il giudizio è giusto darlo solo alla fine di ogni stagione, ma durante il campionato ci sono tanti altri fattori da considerare. Il bilancio finale non riguarda solo il DS, ma anche l'allenatore e la squadra che scende in campo ogni settimana. Mentre sul mercato l'operato riguarda quasi esclusivamente il Direttore Sportivo. 

I problemi di Giuntoli e Manna

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Ora con massimo rispetto delle persone e dei professionisti quali sono, ma Giuntoli alla Juve la scorsa stagione più di qualche operazione l'ha sbagliata, dal tecnico fino agli acquisti di giocatori come Douglas Luiz, Nico Gonzalez, Koopmeiners e Kelly. Per non parlare delle due cessioni che i tifosi bianconeri tutt'ora fanno pesare, ovvero quelle di Huijsen e Soulé. 

Manna a gennaio scorso non ha saputo gestire al meglio l'operazione Kvara. Il georgiano viene ceduto per 75 milioni, ma al suo posto arriva un giocatore in prestito e non in condizioni fisiche ottimali, come Okafor. Inoltre quest'estate senza l'intervento diretto di De Laurentis, Osimhen non sarebbe mai andato al Galatasaray.

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I blitz e l'operato di Tare in un'estate di cambiamenti per il Milan

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Tare con il Milan, quest'estate, è riuscito a condurre due blitz decisivi tra fine maggio e giugno: l’arrivo di Allegri prima e quello di Modric poi. Il nuovo direttore sportivo del Milan ha anche ceduto 24 giocatori, ne ha ingaggiati 7, e il suo lavoro sul mercato non è ancora giunto a conclusione.

Dopo aver assistito soltanto all’avvio del suo operato, il Milan sembra aver compreso fino in fondo il valore imprescindibile che un Direttore Sportivo può e deve rivestire all’interno di una grande società. La dirigenza, quest'anno, è stata tempestiva e accorta nel colmare la lacuna che si era generata.

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Il Milan ha la rosa più corta della Serie A: il confronto

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Oggi, mettendo a confronto le rose della Serie A per la stagione 2025/26, il Milan dispone di 24 giocatori (transfermarkt non conta ancora la cessione di Okafor). Tuttavia, due di essi – Adli e Bennacer – è ben noto come non rientrino realmente nella rosa e, soprattutto, nella lista ufficiale depositata presso la Lega di Serie A.

Così, da 24 si scende a 22: e rispetto alla penultima squadra con il minor numero di elementi, l’Inter, emerge un divario di ben 4 calciatori.

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L'elogio a Tare, al di là dei risultati finali

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Ora è vero anche che il giudizio sul mercato svolto da Tare e dal Milan può arrivare solo con l'avvio e il decorso del campionato, ma dobbiamo anche ricordare come all’inizio di questa estate, il Milan fronteggiava una problematica di enorme rilievo: Un club escluso dalla Champions League, con l’obbligo di cedere per scongiurare difficoltà legate al Fair Play Finanziario della prossima stagione e con una rosa appesantita da 35/36 elementi, considerando anche i rientri dai prestiti. In simili condizioni non sarebbe stato possibile operare sul mercato in coerenza con le ambizioni di Tare e di Allegri.

Se oggi il Milan è riuscito a condurre il mercato auspicato sin dall’inizio, il merito è interamente della dirigenza e, soprattutto, della visione e della tenacia del Direttore Sportivo albanese che quantomeno si merita gli stessi elogi rivolti ad altri suoi colleghi negli anni scorsi.