LUKA non sarebbe un semplice senatore da spogliatoio
Modric al Milan: è davvero una “scelta stravagante” come dice Sacchi?
MADRID, SPAIN - MAY 24: Luka Modric of Real Madrid looks on during the LaLiga match between Real Madrid CF and Real Sociedad at Estadio Santiago Bernabeu on May 24, 2025 in Madrid, Spain. (Photo by Denis Doyle/Getty Images)
L’opinione di Arrigo sull’eventuale arrivo di Luka solleva interrogativi legittimi, ma forse ingiustificati. Il croato, nella stagione 2024/2025, tra club e nazionale ha giocato 65 partite, di cui ben 36 da titolare, ma non solo...
Quando si parla di calcio e di visione tattica, il nome di Arrigo Sacchi evoca inevitabilmente rispetto. È l’uomo che ha rivoluzionato il Milan e ispirato generazioni di allenatori con la sua filosofia di pressing alto e gioco collettivo. Tuttavia, anche le menti più illuminate possono lasciarsi andare a valutazioni frettolose. È il caso del recente commento di Sacchi che, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport di oggi 5 giugno 2025, definisce l’eventuale arrivo di Luka Modric al Milan come una "scelta stravagante".
Ma siamo sicuri che si tratti davvero di una stranezza?
Modric: l’esperienza che mancava
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A 39 anni, Luka Modric non è solo un ex Pallone d’Oro, ma un campione ancora integro fisicamente e tatticamente. Al Real Madrid ha saputo gestire minuti e intensità con intelligenza, risultando decisivo anche in Champions League. Nella stagione 2024/2025, Modric è stato l’undicesimo giocatore per minuti giocati dell’intera Liga, davanti a molti colleghi ben più giovani. Ma c’è di più: ha totalizzato ben 65 partite ufficiali tra club e Nazionale, partendo titolare in 36 di queste. Non un semplice "senatore da spogliatoio", ma ancora un protagonista sul campo.
Si tratta di numeri che, francamente, smentiscono qualsiasi accusa di "declino". Portarlo a Milano significherebbe inserire in rosa un giocatore abituato a vincere, a comandare il gioco nei momenti chiave e - cosa non trascurabile - a guidare i giovani con l’esempio.
Nel contesto di un Milan che ha scommesso (spesso con successo) su talenti emergenti, affiancare un faro come Modric può essere tutt’altro che una scelta nostalgica: è, semmai, una decisione strategica.
L’età non è più un limite
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Sacchi sembra leggere l’eventuale acquisto del croato come un passo indietro, una deroga al calcio dinamico e moderno. Eppure, proprio il Real Madrid ha dimostrato quanto l’età anagrafica possa essere irrilevante quando c’è intelligenza calcistica. Toni Kroos e Modric hanno dominato il centrocampo europeo anche oltre i trentacinque anni, perché il calcio moderno non è solo corsa, ma anche testa.
Dire che Modric al Milan è una stranezza significa ignorare una verità più ampia: oggi il valore di un giocatore non si misura più solo in chilometri percorsi, ma nella qualità delle scelte, nella visione e nella leadership.
Una figura simbolica per un Diavolo ambizioso
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C’è anche un aspetto simbolico da non sottovalutare. Il Milan è in una fase di consolidamento e ambizione, con l’obiettivo di tornare protagonista stabile prima in Italia e poi in Europa. Modric, con il suo stile sobrio e la sua storia, sarebbe l’antitesi del "colpo mediatico". Sarebbe invece il simbolo di un Diavolo che vuole crescere attraverso il merito, il lavoro e la continuità tecnica, non con slogan ma con contenuti.
Non è stravaganza, è visione
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Definire stravagante l’approdo di Modric al Milan rischia di semplificare un’operazione che potrebbe rivelarsi altamente razionale. Forse, più che di stravaganza, dovremmo parlare di audacia intelligente. E proprio Sacchi, che fu coraggioso nel proporre idee nuove e rivoluzionarie, dovrebbe riconoscere il potenziale evolutivo di una simile mossa.
In fondo, anche nel calcio come nella vita, non sempre è stravagante ciò che esce dagli schemi: a volte è solo lungimiranza travestita da provocazione.