
In molti potrebbero vedere il derby di Coppa Italia in programma mercoledì 2 aprile come l’ultima spiaggia per salvare una stagione disastrosa per il Milan.
Una vittoria che cambierebbe tutto
In molti potrebbero vedere il derby di Coppa Italia in programma mercoledì 2 aprile come l’ultima spiaggia per salvare una stagione disastrosa per il Milan.
Anzi, è proprio così. Tuttavia, il termine 'salvare' risulterebbe inappropriato. Un’eventuale, e difficilissima, vittoria in Coppa Italia, sommata al successo in Supercoppa Italiana, non salverebbe la stagione, ma la renderebbe paradossalmente positiva, nonostante l’annata travagliata.
Un paradosso, perché passare da una stagione negativa a una positiva è questione di un attimo, o meglio, di appena 270 minuti. Sembrano pochi, ma fanno tutta la differenza del mondo. Chiudere l’annata senza la qualificazione alla prossima Champions League – ormai molto improbabile a questo punto della stagione – e con la sola vittoria, seppur prestigiosa, in Supercoppa Italiana non potrebbe in alcun modo essere considerato un risultato soddisfacente.
La società, l’allenatore e la squadra ne sono pienamente consapevoli e, per questo, non hanno altra scelta se non lavorare affinché si concretizzi la possibilità di giocare la finale il 14 maggio a Roma.
Un traguardo che garantirebbe al Milan non solo l’opportunità di alzare un trofeo – evento sempre significativo, indipendentemente dal valore della competizione – ma anche la qualificazione diretta in Europa League e la possibilità di partecipare alle prossime Final Four di Supercoppa Italiana.
D’altronde, una situazione simile il Milan l’ha già vissuta non più tardi di tre mesi fa. Dopo l'esonero di Paulo Fonseca, fu nominato nuovo allenatore Sérgio Conceição, a pochi giorni dalla semifinale di Supercoppa contro la Juventus di Thiago Motta. Anche in quel caso, i pronostici non erano dalla parte dei rossoneri, considerati vittime sacrificali prima dei bianconeri e poi dei nerazzurri. Tuttavia, il finale di quei tre giorni è ancora impresso nel cuore di ogni milanista.
Ora tocca alla squadra impugnare nuovamente martello e scalpello, per incidere un altro ricordo indelebile nel cuore afflitto dei tifosi.
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