Milan, i temi post Toro: giro palla da migliorare, alta qualità della mediana

La partita di ieri sera contro il Torino è come uno specchio che mostra difetti e pregi del Milan. I tre punti sono fondamentali perché consentono alla squadra rossonera di allungare sul quinto posto, ma è opportuno analizzare bene alcune situazioni di campo.

Il difetto principale: troppo sofferenza quando gli avversari pressano

Il possesso palla contro le difese chiuse è ancora troppo lento perché gli avversari battezzano i braccetti difensivi che hanno poca qualità nelle trasmissioni. Ne nasce un gioco troppo lento per la squadra di Massimiliano Allegri. Gli avversari possono così fare la loro partita sulle palle perse.

Il secondo gol del Torino nasce proprio da una situazione di questo tipo, con l’aggravante di un posizionamento non corretto dei centrocampisti e della linea difensiva. La partita del Torino, nella prima frazione di gara, è stata impostata su una buona pressione sui riferimenti rossoneri, pressione che ha tolto lucidità alla fonte di gioco principale (Modric) ed ai due esterni (Saelemaekers – Bartesaghi).

Il grande pregio: la qualità del centrocampo del Milan

Il Milan ha un centrocampo ed un attacco di prim’ordine sul piano della qualità tecnica; quando la pressione avversaria si abbassa ed i centrocampisti possono gestire i tempi delle giocate, la squadra rossonera diventa padrona della partita. Anche ieri sera, a Torino, ciò si è verificato.

Nel secondo tempo infatti la squadra di Marco Baroni non è riuscita a portare una pressione costante. Il centrocampo rossonero ha potuto dare il ritmo che voleva alla partita e le occasioni da gol – rispetto alla prima frazione di gara – sono fioccate a dismisura.

Allegri è un allenatore che non perde mai lucidità nelle scelte. La mossa di spostare Saelemaekers sul fronte di sinistra ha messo in crisi le uscite del Torino da quella parte ed ha tracciato una strada nuova come possibile mossa tattica futura.

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