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Fra le tante considerazioni importanti svolte da Igli Tare ce n’è una che assume, a mio parere, un significato emblematico. Il DS del Milan infatti ha detto testualmente: “non dobbiamo sbagliare il numero 6, il giocatore davanti alla difesa”.
Se qualcuno ha la pazienza di rileggere l’intervista, Tare ha specificato che bisogna fare tante cose. Due terzini, un attaccante, almeno un altro centrocampista, un esterno d’attacco qualora uscisse qualcuno ed un difensore centrale in caso di cessione di uno dei 4 effettivi attualmente a disposizione di Mister Allegri. Insomma parliamo di circa 7-8 operazioni in entrata da portare a termine. Perché, allora, rimarcare che non si può sbagliare la scelta di un giocatore specifico? La risposta a questa domanda può spiegare tanto del passato rossonero e può dare la dimensione del prossimo futuro.
Si parla tanto di equilibrio. Il Milan 2021-2022 ha vinto il campionato da squadra perfettamente equilibrata, chiudendo la Serie A con la miglior difesa (solo 31 i gol subiti) e con solo il quarto miglior attacco (con 69 gol fatti). Dalla stagione 2022-2023 tuttavia, la squadra rossonera ha smesso di essere una squadra equilibrata, perché ha fatto una scelta strategica coraggiosa, ma concettualmente erronea. Sostituire il partente Frank Kessié, con Charles De Ketelaere è stato l’errore più grande di questi ultimi anni. La mediana rossonera non ha mai più ritrovato solidità e compattezza e di questo ne ha tratto danno la stabilità difensiva.
Quando Tare sostiene che non si può sbagliare il giocatore davanti alla difesa, dice una verità sacrosanta, perché per tre anni il Milan non è riuscito a trovare una soluzione credibile e stabile in quel ruolo. La causa maggiore della discontinuità rossonera nasce dall'assenza di un giocatore capace di dare equilibrio alla squadra. Bennacer, Krunic e Adli, per ragioni diverse, si sono rivelati inadeguati. Fofana è un giocatore di valore, ma ha caratteristiche diverse dal regista basso. In quel ruolo serve un giocatore bravo nell’uscita della palla, abile a schermare la difesa, bravo a dare i tempi alla squadra e che giochi a due tocchi. Il momento di sistemare questa situazione non è più procrastinabile. Tare ha fissato chiaramente l’obiettivo.
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