Il primo passo del Milan

Milan, inizia la stagione zero: Tare sarà il primo tassello

Milan Direttore Sportivo
Dopo settimane di riflessione, la società rossonera si prepara ad affidare la guida dell’area tecnica a Igli Tare.
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

Ora che la casella del Direttore Sportivo è in fase di definizione, con l’incarico pronto a essere affidato a Igli Tare dopo settimane di riflessione da parte della società, si può iniziare a intravedere un primo tassello del nuovo Milan. Il ritardo nella scelta del dirigente, spesso imputato al club, appare oggi paradossale: la stagione 2024/2025 – definita fallimentare dallo stesso amministratore delegato Giorgio Furlani - non è ancora ufficialmente terminata, considerando che sabato si giocherà l’ultima giornata di Serie A.

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(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Una partita che definirà il piazzamento finale tra settimo e nono posto. Un dettaglio tutt’altro che irrilevante: chiuderla al nono significherebbe dover affrontare un turno preliminare di Coppa Italia già a metà agosto. Un grattacapo ulteriore per il Milan 2025/2026, che con ogni probabilità non potrà evitarlo. Tuttavia, potrebbe essere una situazione gestibile, anche perché – malauguratamente – la prossima stagione vedrà i rossoneri impegnati soltanto in tre competizioni: Serie A, Coppa Italia e Supercoppa Italiana.

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L’assenza di impegni europei, per quanto dolorosa, potrà rappresentare un’opportunità. Meno stress fisico, più tempo per lavorare, e la possibilità di recuperare energie tra una gara e l’altra. Certo, resta uno smacco difficile da digerire e che si spera non debba più ripetersi. Una ricostruzione lucida dell’assetto societario e tecnico renderà questo smacco un passaggio necessario.

Il Milan, chiarito questo scenario tutt’altro che secondario, dovrà avere il coraggio di considerare la stagione che verrà come una vera ripartenza. Una stagione zero.

Il Milan e la figura del Direttore Sportivo "tradizionale"

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Igli Tare porta con sé un bagaglio di esperienza e competenza raro nel panorama italiano. Dopo quasi quindici anni alla Lazio, durante i quali ha scoperto, valorizzato e rivenduto talenti come Milinković-Savić, Felipe Anderson, Luis Alberto e tanti altri, il dirigente albanese arriva al Milan con una reputazione costruita su intuizioni, equilibrio economico e capacità di negoziazione. Un profilo di sostanza, con una rete internazionale ampia.

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(Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Il mercato estivo sarà il primo, immediato banco di prova. Al Milan servono rinforzi in più zone del campo: un difensore centrale con leadership e qualità nell’impostazione, un mediano fisico e tecnico in grado di far ripartire l’azione, e soprattutto un attaccante da doppia cifra garantita. Ma oltre agli acquisti, sarà necessario anche snellire una rosa gonfia di rientri dai prestiti e di giocatori fuori dal progetto. Per tornare a essere competitivo, il Milan dovrà agire con lucidità, rapidità e visione. Non si può sbagliare nulla.

Il Milan deve ricominciare, ma con un’identità chiara e un’ambizione ferma. Perché San Siro può perdonare, ma non dimentica.