Alzi la mano chi avrebbe scommesso che il Milan, reduce da una stagione 2024-2025 a dir poco fallimentare, sarebbe stato in testa alla classifica dopo 14 giornate. Qualche inguaribile ottimista, magari, ci sarà stato; la stragrande maggioranza dei tifosi rossoneri però nutrivano, comprensibilmente, un certo scetticismo su questa stagione. Ed invece il Milan dopo più di un terzo di campionato si ritrova in testa. Lo è a pari merito con il Napoli campione d’Italia e con un punto di vantaggio sull’Inter finalista di Champions League. Non c’è nulla di casuale in questo, pur parziale, risultato. Può esistere la singola vittoria fortunata – nel calcio capita a tutti – ma un ciclo di partite non è mai figlio della dea bendata. E tutto questo è avvenuto nonostante i tanti infortuni subiti, in primis quelli di Leao e di Pulisic.
Soltanto 109 minuti insieme
Il Milan è primo senza aver potuto utilizzare insieme la coppia Leao Pulisic


Leao e Pulisic insieme in campo solo per 109 minuti
—C’è un dato importante che inerisce l’attuale momento della squadra rossonera. Abbiamo visto come il Milan abbia, ad oggi, la miglior coppia d’attacco dell'intero campionato, con Christian Pulisic capocannoniere con 7 gol e Rafael Leao autore invece di 5 reti.

C’è un aspetto parossistico da sottolineare. Massimiliano Allegri, sinora, non ha mai potuto utilizzare insieme Leao e Pulisic; è accaduto soltanto per alcuni scampoli di partite per un totale di 109 minuti insieme, ossia poco più di una partita intera.

Più precisamente Leao e Pulisic hanno giocato insieme 11 minuti contro la Juventus a Torino, 20 minuti contro il Parma al Tardini e 78 minuti contro l’Inter nel derby. Questa, di fatto, è l’unica gara giocata insieme dall’inizio dai due attaccanti rossoneri.

I numeri, insomma, ci dicono che il Milan ha fatto molto bene in questo primo terzo di campionato, pur non potendo mai schierare insieme la propria coppia d’attacco titolare. Un segnale di forza e di mentalità inequivocabile quello della squadra di Massimiliano Allegri; un segnale che fa capire quanto il Milan abbia assunto una dimensione di squadra che, nella passata stagione, è quasi del tutto mancata.
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