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Numeri...

I costi dei reparti offensivi delle prime 4 della Serie A: Milan secondo

I costi dei reparti offensivi delle prime 4 della Serie A: Milan secondo
Il Milan ha speso molto per i 4 attaccanti in organico, nonostante le tante narrazioni orientate sul braccino del club rossonero...
mbambara
mbambara Vice direttore 

Un certo tipo di narrazione, da qualche anno, evidenzia che il Milan non vuole spendere cifre importanti per l’attacco, soprattutto per il ruolo di centravanti. Ma è davvero così? Ormai nel calcio moderno si fa fatica a fare distinzioni fra un centravanti ed un attaccante; è una distinzione che ha poco senso. Credo quindi che il livello degli investimenti vada misurato soltanto sulle spese per i cartellini degli attaccanti.

Vediamo pertanto quanto hanno speso i primi 4 club italiani per fatturato per l’attuale parco attaccanti.

I costi dei reparti offensivi delle prime 4 della Serie A: Milan secondo- immagine 2

I numeri di Napoli, Milan, Juventus e Inter sul costo delle punte

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Il Napoli ha investito finora 142 milioni di euro per le quattro punte in organico. Lukaku è costato 30 mln, Lucca costerà 35 mln fra prestito e obbligo di riscatto (abbastanza semplice), Hojlund costerà 50 mln fra prestito e obbligo di riscatto (legato alla Champions), mentre Neres è a bilancio per 28 mln.

Il Milan, dal canto suo, ha investito in totale 137,5 milioni di euro. Rafael Leao è a bilancio per 49,5 mln atteso che il Milan, all’atto del rinnovo di contratto del 2023, ha scelto di caricare sul cartellino il costo della multa del giocatore. Pulisic è costato in totale 20,8 mln, Nkunku è a bilancio per 37 mln, mentre Santiago Gimenez è costato 30,2 mln.

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La Juventus, dati alla mano, ha investito 129 milioni di euro per il suo attuale parco attaccanti. Vlahovic è a bilancio per 83,5 mln, Yldiz a 0, David a 0 e Openda, una volta scattato l’obbligo di bilancio (abbastanza semplice) sarà costato in totale 45,6 mln.

L’Inter, invece, ha investito 48,5 milioni di euro per i 4 attaccanti che sono oggi a disposizione di Chivu. Thuram è costato 0, Pio Esposito poco di più (500 mila euro), mentre Lautaro Martinez (25 mln) e Bonny (23 mln) sono gli investimenti maggiormente onerosi del club nerazzurro.

Cosa ci dicono questi numeri?

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Da questi numeri è possibile ricavare tre importanti considerazioni.

In primis, il Milan ha il secondo parco attaccanti più pagato, in termini di costo dei cartellini, dell’intera Serie A. Il Napoli – primo in questa classifica – ha speso soltanto 4,5 milioni di euro in più rispetto al club rossonero. Al terzo posto c’è la Juventus, mentre l’Inter ha speso cifre nettamente minori in raffronto a questi tre club.

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In secondo luogo, si può dire che l’equazione spesa uguale resa non esiste, o meglio non fa parte dell’imponderabilità del calcio, sport nel quale si rischia di spendere decine di milioni di euro per attaccanti che non rendono, per poi vincere lo scudetto con Olivier Giroud punta centrale. L’attaccante francese è costato infatti soltanto 1 milione di euro al Milan.

Infine va sottolineato come la litania, ripetuta incessantemente a menadito, del Milan che non vuole spendere per l’attacco è smentita da questi numeri. Se c’è una critica da porre al Milan, essa riguarda, semmai, il metodo della spesa che, negli ultimi anni, è stato decisamente discutibile; è su questo aspetto – sul metodo di spesa – che il club rossonero deve alzare in modo considerevole il proprio livello.

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