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La sfida tra Massimiliano Allegri e Antonio Conte non può che riportare alla memoria quel celebre 25 febbraio 2012, quando la corsa scudetto 2011/2012 venne “indirizzata” da una decisione arbitrale destinata a restare negli annali. Il goal di Sulley Muntari, regolare ma non convalidato, è rimasto nell’immaginario collettivo come una delle più grandi ingiustizie vissute su un campo da calcio. Un episodio che il tempo non ha cancellato e che continua a vivere nei libri di storia del calcio italiano.
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L’ultima sfida tra Allegri e Conte avvenne circa un anno e nove mesi dopo quella serata fatidica. Era il 9 ottobre 2013 e il Milan di Allegri, già orfano delle sue stelle Ibrahimovic e Thiago Silva volate al Paris Saint-Germain, affrontava la Juventus di Conte, squadra solida e fresca di due scudetti consecutivi. I bianconeri si imposero 3-2 con le reti di Pirlo, Giovinco e Chiellini. Per i rossoneri, invece, a segno andò due volte proprio Sulley Muntari, ironico protagonista di entrambe le partite: eroe di giornata, ma ancora legato all’episodio del gol fantasma del 2012.
Il ritorno, invece, non vide più i due tecnici in panchina. Nel gennaio successivo Allegri fu infatti esonerato dopo un rocambolesco 4-3 contro il Sassuolo, lasciando il posto al suo ex giocatore Clarence Seedorf. Da quel momento in poi, i destini di Allegri e Conte non si incrociarono più direttamente sul rettangolo verde.
Negli anni successivi le strade si sono divise, ma i ricordi restano intatti. Allegri e Conte non sono solo due allenatori, ma simboli di un’epoca che ha segnato la Serie A. Quando torneranno a sfidarsi domenica 28 settembre a San Siro, sarà il passato a bussare di nuovo alle porte del presente.
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