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Numeri e realtà

Milan, rosa troppo corta? Ecco la verità reparto per reparto

Milan rosa
Reparto per reparto, perché la rosa del Milan non è corta e quali rinforzi potrebbero rendere la squadra più competitiva.
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

Molti opinionisti ritengono che la rosa del Milan sia corta in uno o più reparti. L'osservazione può avere un fondamento, ma va contestualizzata: da qui in avanti, senza Coppe Europee, con la Coppa Italia già terminata e con la Supercoppa Italiana da giocare, ma che all'apertura del mercato invernale sarà già archiviata, il numero effettivo di partite consente di considerare la rosa adeguata.

Sì, adeguata, avete letto bene. Dal 2 gennaio in poi il Milan disputerà 22 partite con una rosa che attualmente è composta da 19 giocatori di movimento e 3 portieri. Infortuni a parte, sempre possibili, la squadra ha la quantità e la qualità necessarie per chiudere la stagione nel modo migliore.

A questo punto, analizziamo reparto per reparto dove eventualmente intervenire e dove, invece, sarebbe superfluo.

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Il punto nel reparto difensivo

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Il reparto arretrato dispone di tre portieri adatti ai loro ruoli. Torriani come terzo potrebbe sembrare sprecato anagraficamente, ma Milan Futuro risolve il problema, permettendogli una continuità e una crescita adatte all'età.

La difesa a tre è ormai definita nei titolari e difficilmente cambierà. Koni De Winter è un jolly utile in tutte le posizioni, mentre David Odogu è ancora molto giovane: per lui un prestito di sei mesi sarebbe probabilmente la scelta migliore. In questo caso servirebbe un sostituto affidabile, esperto e pronto a entrare in corsa senza pretendere il posto da titolare.

E qui si arriva ai due nomi ideali: Thiago Silva e Sergio Ramos. Il primo ha un contratto fino al 2026 con il Fluminense e dovrebbe liberarsi anticipatamente, mentre il secondo ha già salutato il Monterrey, sua attuale squadra, e da gennaio 2026 è libero di firmare con chiunque, visto il contratto in scadenza a fine anno. Lo spagnolo potrebbe unirsi subito al gruppo, ritrovando Modric, con l'ambizione di inseguire una difficile convocazione in nazionale in vista del Mondiale 2026. Cosa in comune per entrambi è lo status acquisito durante l'arco della carriera: infatti entrambi porterebbero leadership immediata e zero rischi tecnici.

Un centrocampo folto adatto ad ogni esigenza

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La mediana è il reparto più equilibrato e completo: Luka Modric, Adrien Rabiot, Youssouf Fofana, Samuele Ricci, Ruben Loftus-Cheek e Ardon Jashari coprono perfettamente i tre posti disponibili al centro. Sulle fasce: Estupinan e Bartesaghi a sinistra, Saelemaekers e Athekame a destra. Qui la qualità potrebbe essere migliorata, ma il mercato di gennaio raramente permette colpi significativi.

La soluzione è "interna": Yunus Musah. Il suo scarso minutaggio a Bergamo rende naturale un rientro a Milanello, dove può coprire sia il centro che la fascia destra. Un recupero funzionale e a costo zero.

Attacco migliorabile, ma numericamente giusto

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MILAN, ITALY - AUGUST 23: Santiago Gimenez of AC Milan reacts at the end of the Serie A match between AC Milan and US Cremonese at Giuseppe Meazza Stadium on August 23, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

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Quattro attaccanti per due posti sono un numero corretto. Tuttavia manca la diversificazione: Rafael Leao, Christian Pulisic e Christopher Nkunku condividono caratteristiche simili. L’unico che dispone di caratteristiche differenti è Santiago Gimenez, che però sta vivendo una stagione complicata tra errori grossolani sotto porta, infortuni e mancanza di fiducia.

La soluzione per Santi è solo una: cambiare aria. Se il messicano accettasse di partire, il Milan potrebbe prendere un profilo complementare, pronto e con caratteristiche differenti. Il nome più logico è Jonathan David, fuori dalle gerarchie prima di Tudor e poi di Spalletti. Classe 2000, oltre 100 gol in carriera, prezzo sostenibile: la Juventus, non avendo pagato il cartellino, realizzerebbe una plusvalenza piena. Un prestito con obbligo condizionato alla qualificazione Champions sarebbe perfetto per tutte le parti in causa.

Tuttavia, questo discorso sul reparto offensivo ha senso solo se Gimenez scegliesse davvero di lasciare il Milan. Se invece decidesse ancora una volta di restare a Milano, un cambiamento dovrebbe avvenire comunque: la sua resa in campo. Perché, altrimenti, il rischio sarebbe quello di sprecare un'intera stagione senza riuscire a incidere davvero.

La conferma post analisi dei reparti

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L'analisi conferma la premessa: per 22 partite in cinque mesi, la rosa del Milan è numericamente adeguata. Con due uscite mirate (Odogu e Gimenez) e due innesti altrettanto ponderati, si può addirittura migliorarla senza spese significative. Il rientro di Musah, inoltre, sarebbe un ulteriore rinforzo a costo zero.

Per concludere questa lunga e forse tediosa analisi sulla rosa del Milan, possiamo dire che i rossoneri non deve comprare tanto, ma deve vendere e comprare il giusto.