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Caso Pulisic: Milan non poteva fare nulla. Esiste l’obbligo di rilascio

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Esiste una norma FIFA sull'obbligo di rilascio per i club dei giocatori convocati dalle nazionali. Il Milan, su Pulisic, non poteva far nulla
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mbambara Vice direttore 

Sgomberiamo il campo dagli equivoci e dalle polemiche fini a sé stesse. Il Milan non ha alcuna colpa in merito all’infortunio in Nazionale di Pulisic. Il club rossonero è semplicemente parte lesa. Sul tema si sono lette tante opinioni parossistiche, in base alle quali il Milan avrebbe dovuto battere i pugni sul tavolo e negare il giocatore americano alla propria nazionale.“I club forti – è questa la tesi prevalente fra i tifosi rossoneri – fanno così”. Opinioni rispettabili, ma non adeguatamente qualificate perché prive di riscontro reale. Non il Milan, bensì nessun club in tutto il mondo, si può rifiutare di mandare un giocatore in Nazionale perché esiste, per i club, un obbligo di rilascio.

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Il punto sulla normativa della FIFA: esiste un obbligo di rilascio per i club

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L’organizzazione del calcio infatti, a livello mondiale, è gestita dalla FIFA. Esiste, all’uopo, un regolamento sul trasferimento e sullo status dei giocatori che, in merito, è estremamente chiaro e non diversamente interpretabile. “I club sono obbligati a rilasciare i lori giocatori tesserati alle rappresentative del paese per il quale il giocatore può giocare in base alla sua nazionalità se convocati dalla federazione interessata; è vietato qualsiasi accordo contrario fra un giocatore e la società”.

Per tutti i club del mondo pertanto, vige un obbligo di rilascio dei giocatori alle nazionali di appartenenza. Il mancato rispetto della norma poc’anzi riportata può comportare sanzioni disciplinari, sia nei confronti dei club, sia verso i calciatori che, senza alcuna valida motivazione, rinuncino alla convocazione in nazionale.

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Esiste solo un caso nel quale il giocatore può non andare in nazionale in caso di convocazione. Ed è il caso di un infortunio. La cessazione dell’obbligo di rilascio, tuttavia, si avrà soltanto previo superamento della visita medica al quale la Federazione interessata ha diritto di sottoporre il calciatore che si dichiara infortunato.

Tale norma scoraggia i finti infortuni e rende, di fatto, non derogabile, se non per gravi motivi, l’obbligo di rilascio per le squadre di club. In questo quadro normativo, dare la colpa ai club per l’infortunio di un giocatore in nazionale è quanto di più sbagliato possa esistere.

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