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Milan: la via giusta per diventare una squadra adatta al palleggio

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Per poter giocare un calcio propositivo, il Milan deve innestare nel motore giocatori bravi nel palleggio e nel dare i tempi di gioco
mbambara
mbambara Vice direttore 

In questa settimana ci dovrebbero essere le visite mediche di Samuele Ricci(come anticipato dal bravissimo giornalista di mercato Matteo Moretto). Inoltre, non appena il Real Madrid uscirà dal Mondiale per club, sarà il turno di Luka Modric che ha sposato appieno il progetto rossonero. Giocatori diversi Ricci e Modric ma con una qualità comune: la bravura nel palleggio.

Non stupisce onestamente che la ristrutturazione (non rifondazione) del nuovo Milan targato Igli Tare – Max Allegri parta proprio dal centrocampo. Non si tratta di una mera casualità, ma di una primaria necessità legata al modo in cui, negli anni scorsi, era stata costruita la squadra rossonera. Vediamo perché.

Tare

C’è un minimo comune denominatore fra le parole di Igli Tare della settimana scorsa – “voglio una squadra capace di dominare le partite, con giocatori di grande palleggio” – e quelle di Paulo Fonseca nella conferenza di presentazione di un anno fa quando parlò di “squadra dominante”. L’idea di gioco inseguita era ed è simile.

Servivano e servono giocatori adatti al palleggio

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Fonseca ha sbagliato tante cose nel suo semestre rossonero, ma su un punto va ristabilita una verità storica: il suo Milan voleva essere dominante senza essere però una squadra adatta al palleggio. Fofana, giocatore scelto come completamento di Reijnders, non era adatto al gioco a due tocchi. Fra le sue abilità non rientrava la capacità di dare i tempi di gioco alla squadra. Dietro di loro, c'erano giocatori con altre caratteristiche (Musah, Bondo, Loftus), tutti però non adatti al palleggio di qualità.

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(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Oggi il Milan, con Modric e Ricci già innestati nel motore della squadra, dimostra di aver ragionato sui tanti perché di una stagione negativa. Fra questi, c’era una composizione del centrocampo inidonea a proporre una squadra adatta al palleggio perché l’unico giocatore non aggredibile sullo scarico spalle alla porta era Reijnders. Troppo poco per costruire una mediana di qualità.

Il Milan di oggi pare avere l’idea di sostituire l’olandese con tre giocatori adatti al fraseggio e bravi a dare i tempi di gioco alla squadra. Due sono già arrivati, il terzo arriverà nel mese di luglio (si parla di Xhaka e Jashari).

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La strada tracciata è corretta perché per creare una squadra che produce gioco servono giocatori adatti al palleggio nella zona nevralgica del campo. Un solo giocatore – per quanto fortissimo – non era sufficiente.