L’obiettivo del Milan è la qualificazione CL: guai ad alimentare illusioni

Il Milanè partito con l'obiettivo di tornare in Champions League all'inizio di questa stagione sportiva. Non è partito sbandierando sogni di scudetto o di lotta al titolo fino alla fine. La questione di fondo non è l'assenza di ambizioni - come qualcuno potrebbe facilmente addurre - bensì un approccio realistico alle cose.

Il Milan è reduce da una annata sconcertante

La stagione 2024-2025 non è stata semplicemente negativa; è stata soprattutto balorda, assurda, inspiegabile, disequilibrata nei risultati e negli umori della squadra. Nella preparazione della stagione scorsa ci sono stati molti errori, sia nella gestione complessiva, sia nella costruzione della rosa, sia soprattutto nella sottovalutazione di determinate turbolenze interne.

Tanti errori hanno inevitabilmente prodotto la necessità improrogabile di ricostruire la squadra dalle fondamenta. E nel verbo "ricostruire" sono sottese molte altre accezioni. Ritrovarsi, ridarsi una dimensione di normalità, recuperare valori e metodologie di approccio al lavoro, ricreare uno spirito di gruppo vero. Il lavoro da fare, per Massimiliano Allegri, è notevole e non si limita solo al campo.

Il Milan ha una classifica in linea con l'obiettivo Champions League

Ecco quindi che giudicare oggi la squadra rossonera sulla base degli ultimi risultati non positivi rischia di essere un errore concettuale importante. Il Milan infatti ha 18 punti in campionato dopo 9 partite nelle quali ha già incontrato 4 squadre di livello (Bologna, Juventus, Napoli e Atalanta) che hanno titolo per lottare fino alla fine per i primi quattro posti della classifica che valgono la qualificazione alla Champions League.

Attualmente la squadra rossonera ha una media punti perfetta di 2 a gara, media assolutamente in linea con l'obiettivo prefissato. Meglio hanno fatto solo Napoli e Roma. Si poteva fare di più? Può darsi, ma è giusto dire che il cammino del Milan non era né scontato né automatico.

Qualcuno pone similitudini con il Napoli dell'anno scorso. Nulla di più sbagliato. Quel Napoli, come la Juventus 2011-12, è una bellissima eccezione alla regola della crescita graduale di una squadra che non può essere derogata con scorciatoie.

Non perdere mai di vista il vero obiettivo

Passare dall'ottavo posto ad uno dei primi quattro, alla fine di questa stagione sportiva, sarebbe un grandissimo risultato per il Milan. E questo va scolpito sulla pietra già oggi perché alimentare speranze che non hanno basi reali è un grave errore che l'ambiente rossonero non deve commettere.

Ha ragione quindi Massimiliano Allegri: i tifosi rossoneri possono sognare, mentre la squadra deve pensare a lavorare. I sogni però - legittimi e sempre ben accetti - non devono mai diventare una fuga dalla realtà.

Il Milan deve tornare in Champions League; raggiungere quest'obiettivo è fondamentale per il futuro del club. Vederlo come un obiettivo minore è un errore da non commettere perché in una stagione come questa ci sono 8 squadre che possono ambire a raggiungere la zona CL. Guardia alta pertanto. Perché a furia di dare per scontate le cose, si rischia di perdere il senso della realtà.

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