VISION E MISSION

Milan e l’allenatore: perché è più importante la filosofia di pensiero della scelta

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Il nuovo allenatore del Milan dovrà essere scelto dal club rossonero seguendo una filosofia ben chiara e non un minestrone
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Sul nuovo allenatore del Milan si sono fatti 1000 nomi: Sarri, De Zerbi, Allegri, Conte, Italiano, Thiago Motta e  Gasperini.  Chi più ne ha più ne metta e facciamoci un bel minestrone...Ecco tutto questo è sbagliato e non dal punto di vista giornalistico, anche se il giornalista d’oggi deve arrivare a questo ragionamento per scovare meglio la notizia.

L'errore da non fare e la scelta del nuovo allenatore del Milan: vision e mission

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Questo è sbagliato dal punto di vista di un club, perché quando si attua una scelta in questo caso dell’allenatore - ma andrebbe benissimo per logica anche per un calciatore da acquistare - la scelta deve essere preceduta da una filosofia di pensiero, da una motivazione, da un’analisi che è stata fatta precedentemente. Bisogna intraprendere un percorso, tracciare una linea e seguirla. Questa linea non deve essere a zig-zag, ma deve essere una linea retta che può anche essere completamente sbagliata, completamente fallimentare, ma solo in questo modo si crea un’identità. E l’identità nella scelta di un singolo allenatore o giocatore può diventare un messaggio ancor più grande rivolto a tutto il gruppo squadra e rivolto a tutto il club. "Abbiamo una visione di progetto". E quindi Milan, dietro qualsiasi scelta che farai quest’estate, il mantra assoluto dovrà essere questo: "Avere una filosofia di pensiero unica"