NIENTE ALIBI, SOLO VERITA'

Perché il Milan è nono in classifica? La verità oltre gli arbitri

Davide Capano
Davide Capano Redattore 
Il deludente campionato dei rossoneri è spiegato da tante scelte sbagliate ed errori sul campo. Non mancano, però, anche alcune scelte arbitrali "discutibili"...

Il Milan probabilmente chiuderà la stagione 2024/2025 di Serie A in nona posizione, fuori dall’Europa e lontano anni luce dalle aspettative estive. In molti, tra tifosi, addetti ai lavori e opinionisti, puntano il dito contro gli errori arbitrali che hanno penalizzato i rossoneri in più occasioni. E se è vero che episodi dubbi non sono mancati, è altrettanto vero che il Milan non è nono per colpa degli arbitri.

Errori arbitrali contro il Milan? Esistono, ma non bastano

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Nel corso del campionato ci sono stati diversi episodi discutibili: rigori non concessi, sviste VAR, falli ignorati. Tutto documentato, tutto da evidenziare. Il dovere di cronaca impone di segnalare questi episodi - non per cercare alibi -, ma per completare il quadro di una stagione balorda e complessa.

Ridurre, tuttavia, il disastro sportivo del Milan alle sole decisioni arbitrali sarebbe una semplificazione fuorviante.

La stagione del Diavolo: limiti tecnici, mentali e di visione

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La nona posizione in classifica è lo specchio fedele di un fallimento tecnico e gestionale. Il Milan ha mostrato limiti evidenti in quasi tutti i reparti: un centrocampo fragile, una difesa vulnerabile, un attacco troppo dipendente dai colpi dei singoli. A ciò si aggiungono scelte tattiche discutibili e una gestione delle rotazioni spesso disfunzionale.

L’identità di gioco, che aveva reso i rossoneri competitivi nelle stagioni precedenti, è andata via via sgretolandosi. Tanti fattori interni ed esterni, certo, hanno inciso. Ma la sensazione è che siano mancati anche pianificazione, adattamento e lucidità nei momenti cruciali. Tutti elementi che prescindono dagli episodi arbitrali e che raccontano perché il Milan sia finito lontano dalla zona Champions League.

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Il Milan deve ripartire dall’autocritica, non dagli alibi

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Per tornare competitivo, il Milan deve guardarsi dentro. Gli arbitraggi sfavorevoli vanno segnalati, ma non devono diventare l’unico argomento del dibattito. La stagione del Milan 2024/2025 deve essere letta nella sua interezza, con onestà intellettuale e senza sconti. E questa lettura dice che le colpe principali sono interne: nella gestione tecnica, nel mercato, nella comunicazione e nella tenuta psicologica del gruppo.

È da qui che occorre ripartire. Niente alibi, solo verità. Anche amara, ma necessaria per ricostruire. Il Milan ha le risorse, la storia e il seguito per tornare in alto. Ma il primo passo è riconoscere che il nono posto è frutto soprattutto di errori propri. E solo dopo, si potrà discutere del resto.