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C'è un senso delle cose che va oltre il singolo risultato della serata di ieri. La vittoria del Milan sul Napoli è la quarta consecutiva in campionato per la squadra rossonera, dopo l'imprevista sconfitta della prima giornata contro la Cremonese.
Questa vittoria però ha un sapore molto particolare. Vediamo perché.
Nella serata di ieri è nato il Milan dei professori. Perché Luka Modric, Adrien Rabiot e Christian Pulisic sono tre autentici professori di calcio, che non si limitano a giocare. Vanno oltre. Questi giocatori insegnano calcio, danno lezioni di umiltà, mostrano agli altri la strada da seguire.
Tante volte abbiamo sentito parlare dei leader che mancano a questo Milan. Credo che dopo Milan Napoli e dopo le prestazioni dottorali di questi tre giocatori, non sarà più possibile proporre questo tema. Forse ce ne saranno altri, ma la questione dei leader il Milan l'ha archiviata. O meglio, l'ha risolta.
Questa squadra non è completa e non è nemmeno perfetta. Oggi però ha un senso ed un'anima grazie a tre leader veri e silenziosi.
Vincere in dieci contro undici è un segnale. Agli altri, ma principalmente a sé stessi. E farlo nella stagione successiva ad un'annata balorda, in cui il Milan è stato poco presente a sé stesso, è particolarmente significativo. Non c'è nulla di casuale in una vittoria in inferiorità numerica contro la squadra più forte del campionato italiano.
Per portare a casa i tre punti servono valori concreti. Sacrificio, sudore, abnegazione, cattiveria agonistica, organizzazione, mentalità vincente. Non è retorica vuota, ma è la realtà del campo. La squadra di Allegri è finalmente mentalizzata.
Il Milan di oggi ha trovato una sua dimensione stabile e seria. L'impostazione militaresca con cui la squadra rossonera ha difeso il risultato di 2-1 è un investimento su sé stessa che darà frutti importanti nel futuro. Perché il futuro si costruisce nel presente.
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