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Domenica sera si gioca Milan Napoli a San Siro. I duelli a distanza sono tanti ma quello principale riguarda soprattutto i due allenatori che siedono sulle panchine di queste due squadre: Massimiliano Allegri ed Antonio Conte.
Allegri e Conte sono i due allenatori che hanno talebanizzato la Serie A degli ultimi 15 anni. Sei gli scudetti vinti da Allegri, 5 quelli conquistati da Conte. Allegri ha vinto questi campionato con due squadre diverse (Milan e Juventus), mentre Conte addirittura con tre squadre diverse (Juventus, Inter e Napoli).
Essenzialmente questi due grandi allenatori sono accomunati da un carisma dominante. Per andare più nel dettaglio, tuttavia, bisogna dire che Allegri e Conte esprimono due modelli diversi di uno stesso carisma. Più sereno, lucido, riflessivo e analitico quello di Massimiliano Allegri; maggiormente inquieto, turbolento, irrazionale e tormentato quello di Antonio Conte.
Allegri e Conte hanno, in sostanza, modalità molto diverse per esercitare la propria leadership. Sanno entrambi gestire gruppi importanti di giocatori, conoscono l'arte di arrangiarsi, partono dal gruppo per costruire i propri successi.
Fuori da queste comunanze però, i modus agendi sono differenti. Perché il carisma di Allegri rimane sempre dentro il perimetro dell'aziendalismo e dell'interesse del club. Conte no, in questo è differente. Il suo carisma a volte travalica i confini e mette in imbarazzo il club che allena.
Allegri non si è mai sentito più importante della squadra che allenava; Conte, invece, è spesso stato vittima dell'aura creata dal suo personaggio. Per tali ragioni, Allegri tende a costruire cicli medio-lunghi nei club, mentre Conte esaurisce la sua spinta innovativa e motivazionale già dopo due stagioni.
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