milanistichannel editoriale milan I difetti di Allegri e Conte: c’è chi si lamenta sempre e chi mai

Opposti, ma vincenti

I difetti di Allegri e Conte: c’è chi si lamenta sempre e chi mai

Allegri Conte
Allegri e Conte incarnano due visioni opposte: silenzio e diplomazia contro scontro verbale. Diversi in tutto, uniti dalla vittoria.
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

Nel panorama calcistico italiano, i tecnici più vincenti degli ultimi anni restano Massimiliano Allegri e Antonio Conte. I numeri, i trofei e le statistiche parlano per loro: smentirlo significherebbe ignorare l’evidenza. Nel calcio, al di là delle filosofie di gioco, a fare la differenza è sempre il risultato finale: vittoria, pareggio o sconfitta. È quello che rimane nella memoria collettiva, mentre il “come” si è arrivati al traguardo spesso svanisce, salvo rari casi eccezionali.

Il calcio di Allegri e Conte è agli antipodi, così come le loro strategie comunicative. Allegri difficilmente alza i toni davanti ai microfoni, anche quando la società non gli offre ciò che avrebbe voluto. Predilige un approccio sobrio, misurato, mai volto allo scontro pubblico. Conte, al contrario, costruisce gran parte della sua narrazione attraverso lo scontro verbale, soprattutto quando le sue richieste non vengono soddisfatte nei minimi dettagli.

Iscriviti al canale Whatsapp di Milanistichannel per leggere in anteprima tutte le notizie sul Milan. Entra a far parte di una famiglia rossonera.

La comunicazione di Allegri e Conte: il confronto

I difetti di Allegri e Conte: c’è chi si lamenta sempre e chi mai- immagine 2
—  

Quest’estate lo ha dimostrato ancora una volta. Allegri, pur avendo probabilmente sperato in un difensore centrale d’esperienza e in un centravanti d’area, non ha espresso recriminazioni pubbliche. Conte, invece, anche dopo un mercato che ha indubbiamente rafforzato il Napoli, non ha esitato a sottolinearne limiti e mancanze, arrivando persino a un paragone diretto con il Milan. Un contrasto netto, che evidenzia come i due allenatori più vincenti in attività incarnino due modi opposti di comunicare e gestire la pressione.

Due approcci differenti, due filosofie che dividono. Eppure, entrambi possono portare a errori: il silenzio eccessivo rischia di sembrare debolezza, lo scontro continuo può logorare ambiente e squadra. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo.

Tutto ha senso, finché Allegri non si sfila la giacca: allora il paragone crolla e comincia un altro racconto.