- Calciomercato
- Squadra
- Coppe Europee
- Coppa italia
- Social
- Milan partite e risultati live
- Redazione
Milan-Napoli, Allegri versus Conte, non è una semplice sfida di calcio quella che andrà in scena domani a San Siro. Si affrontano due filosofie, due modi di pensare differenti. Conte e Allegrisono attualmente gli allenatori più vincenti della Serie A e il loro essere allenatore va oltre il semplice momento di una partita. Utilizzando modi differenti per gestire un gruppo, come hanno modi differenti di comunicare e dall'astratto al concreto, un esempio può essere quel che è stato il commento sul mercato estivo.
Proprio Milan e Napoli sono stati i club che in estate hanno dominato sul mercato. Da un lato i rossoneri dovevano rivoluzionare la rosa dopo un ottavo posto. Tante cessione, ben 27 e tanti acquisti, ben 10. Serviva snellire la squadra vista la non partecipazione in Champions League. Dall'altro il Napoli, già squadra snella, ma che per affrontare al meglio la Champions doveva rinforzarsi e aumentare i giocatori in organico. Milan e Napoli hanno speso più di tutti sul mercato con due differenze.
Il Milan ha comunque incassato più del Napoli dalle cessioni e quel che resta dalla campagna acquisto è quell'amaro in bocca dovuto all'assenza di un difensore d'esperienza e di un attaccante con determinate caratteristiche. Per il Napoli, invece, non sono emerse criticità, come, a fine mercato, neppure dubbi. Dopo l'arrivo per 40 milioni di euro di Lucca e l'infortunio di Lukaku, il club partenopeo ha acquistato Hojlund per garantire a Conte la presenza fissa di almeno due attaccanti anche nella prima parte di stagione.
Tutto questo per dire che alla fine alle domande sul mercato si nota la vera essenza di Allegri e Conte.
Massimiliano Allegri è apparso, come sempre, sereno. "La società ha fatto un ottimo lavoro sul mercato"è la frase che è stata sentita più spesso.
Allegri non si è lasciato trascinare dalle mancanze, pur sottolineando con garbo e sempre indirettamente che un difensore esperto e un attaccante aggiuntivo avrebbero completato il suo Milan.
Il suo messaggio, però, è chiaro: non lamentarsi, non creare alibi, ma trasmettere fiducia. “C’è un ottimo gruppo, c’è equilibrio e qualità: adesso tocca a noi farlo rendere al massimo”.
È la solita cifra stilistica allegriana: diplomazia esterna, equilibrio, capacità di valorizzare ciò che si ha, senza mai trasformare un vuoto in pretesto.
Antonio Conte, invece, ha scelto un’altra strada. Non ha puntato il dito apertamente contro la dirigenza del Napoli, ma il sotto-testo è rimasto evidente: questo mercato non lo ha convinto fino in fondo. Le parole rilasciate dopo la sfida contro il Pisa hanno nascosto la sostanza di una critica.
Conte ha difeso il gruppo, ha abbassato la pressione, ha fatto capire che “non siamo i più forti” — un messaggio utile a proteggere lo spogliatoio. Ma il segnale è arrivato chiaro: con le risorse investite, il Napoli avrebbe potuto fare di più, soprattutto se si considera che, a differenza del Milan, non ha avuto grandi cessioni.
Spese alte, incassi bassi, un mercato fatto di ''scommesse, non con tanta esperienza europea'' che per il tecnico leccese resta sospeso e per questo criticabile apertamente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA