milanistichannel editoriale milan Il grande inganno del parallelismo Milan-Napoli: cosa c’è di vero e cosa no

Confronto fuorviante

Il grande inganno del parallelismo Milan-Napoli: cosa c’è di vero e cosa no

Milan Napoli
Strategie divergenti, investimenti opposti e identità differenti rendono il paragone Milan-Napoli superficiale e incompleto.
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

La stagione 2025/2026 del Milan presenta alcune similitudini con quella vissuta dal Napoli nel 2024/2025: questo è indubbio. I partenopei arrivavano da un decimo posto, senza Coppe Europee e con l'obbligo di ripartire dai 32esimi di Coppa Italia. Il Milan si trova in una situazione quasi identica: ottavo posto nella scorsa stagione, niente Europa per via del successo del Bologna in Coppa Italia ai danni proprio dei rossoneri e, di conseguenza, un inizio dai 32esimi della competizione nazionale.

Anche l'avvio di stagione richiama quello del Napoli: sconfitta alla prima giornata di Serie A ed eliminazione agli ottavi di Coppa Italia contro la Lazio. Fin qui, i parallelismi reggono. Forse vale la pena considerarne ancora uno: l'arrivo sulla panchina di due grandi allenatori. A Napoli si è seduto Antonio Conte, a Milano Massimiliano Allegri.

Il grande inganno del parallelismo Milan-Napoli: cosa c’è di vero e cosa no- immagine 2

(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Ma le similitudini finiscono qui per un motivo molto chiaro: il Milan 2025/2026 non è stato costruito per vincere immediatamente, al contrario del Napoli 2024/2025. I partenopei nell'estate 2024 avevano investito quasi 150 milioni su Lukaku (voluto personalmente da Conte), Buongiorno, McTominay, Neres, Gilmour e Rafa Marin. A Milanello, invece, l'estate 2025 è stata improntata alla razionalizzazione della rosa: nessuna spesa folle, ma una pulizia mirata degli esuberi e l'obiettivo di rendere il gruppo più leggero e adatto a una stagione senza impegni europei.

Questa strategia ha comportato diverse uscite, comprese quelle dolorose di Tijjani Reijnders e Theo Hernandez, e gli arrivi di giocatori funzionali e futuribili. L’unica eccezione è stata Luka Modric: a un Pallone d’Oro non si dice di no, sarebbe irrispettoso e incomprensibile.

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Il pensiero di Massimiliano Allegri sul parallelismo Milan-Napoli

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(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

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Massimiliano Allegri la pensa allo stesso modo. Alla domanda di Monica Bertini nel post-partita di Lazio-Milan, trasmesso su Mediaset, il tecnico ha risposto così al paragone con il Napoli della scorsa stagione: "Eh...È ancora lungo...Negli ultimi 12 anni sapete quante volte ha vinto il Milan a Torino? Una volta nell'anno particolare del Covid. Forse l'ultima vittoria del Milan a Torino è stata fatta con me ancora in panchina".

Volendo concludere con un concetto che spieghi quanto esposto fino ad ora, possiamo dire che è facile vedere somiglianze tra le due annate, mentre è molto più difficile riconoscere la verità dietro la superficie.