Sulla base dei dati forniti ieri dalla Gazzetta dello Sport, il Milan avrebbe un differenziale entrate/uscite negativo per - 5 mln sul mercato. Secondo il sito transfermarkt.it invece il differenziale entrate/uscite del club rossonero sarebbe positivo per + 7,3 mln. Al di là di qualche differenza fra i numeri delle entrate e delle uscite, il punto fondamentale è un altro.
Riflessioni...
Milan: i numeri sulle spesa e il tema dell’efficienza degli investimenti
Dal 2021 c’è una tendenza chiara da parte del Milan, un orientamento che fotografa perfettamente quella che è la politica societaria da parte del club. Tutto ciò che viene introitato dal club, dalla qualificazione alle competizioni europee e dal player trading, viene sempre reinvestito sul mercato al fine di potenziare e migliorare la squadra.

DUBLIN, IRELAND - AUGUST 09: Igli Tare AC Milan attends before the pre-season friendly match between Leeds United and AC Milan at Aviva Stadium on August 09, 2025 in Dublin, Ireland. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Si tratta di un fatto non discutibile e del quale è necessario prendere atto in tutte le analisi che vengono svolte sul modus agendi del Milan.
Le regole del FPF
—Molti tifosi milanisti, con grande passione ed in totale buonafede, osservano: ma perché la proprietà non immette risorse proprie al fine di finanziare la campagna acquisti? A tal proposito, si evidenzia come ciò non sia più possibile se si vuole rimanere all’interno dei parametri del FPF.

Il Milan già in un’occasione – più precisamente nell’estate del 2017 – ha pensato di poterli aggirare. Il risveglio è stato amarissimo, con una squalifica dalle competizioni europee per 1 anno. Ovvio che, in caso di reiterazione della violazione, la squalifica potrebbe essere maggiore.
Il Milan pertanto rimane ancorato ai parametri del FPF che prevedono che il massimale delle perdite di un club – sul triennio – sia di 60 milioni di euro. In sostanza parliamo di 15-20 milioni di euro a stagione, una cifra che incide pochissimo sul bilancio di un club che fattura oltre 400 milioni di euro a stagione.
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Dove può migliorare il Milan? Nel metodo e nella qualità della spesa
—Rebus sic stantibus, sfuggire all’autofinanziamento ed alla sostenibilità finanziaria, è impossibile. In tale contesto, ciò su cui si può discutere non è la spesa, bensì il metodo di spesa, l’efficienza della stessa, nonché la qualità degli investimenti da parte del club. Sul tema il Milan, negli anni post scudetto 2022, ha presentato una serie di criticità evidenti.

Tre dei quattro investimenti più remunerativi dall’estate 2022 in poi, Charles De Ketelaere (37,5 mln), Samu Chukwueze (21,1 mln) e Santiago Gimenez (32 mln) non hanno avuto un rendimento adeguato sul campo. L’altro, Tiji Rejinders (24,8 mln), è invece andato benissimo, sia come resa sportiva, sia come introito finanziario successivo.

Su questi numeri il club rossonero è chiamato a fare delle riflessioni ponderate perché è evidente come l’efficienza della spesa possa e debba migliorare. E per rendere più qualitativa la resa, serve un progetto sportivo sempre più chiaro, coerente e credibile.
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