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Il Milan ha fatto un buonissimo mercato a centrocampo, inserendo giocatori importanti al posto del partente Rejinders. Ricci, Jashari e Modric sono elementi di alto livello tecnico e non ha alcun senso discuterli. A ottimi innesti nella mediana tuttavia, non sono seguiti, almeno al momento, i necessari correttivi negli altri reparti.
La difesa rossonera l’anno scorso è stata troppo facilmente perforabile ma, soprattutto, ha tradito limiti evidenti nell’impostazione del gioco e nell’uscita palla. Spesso nel linguaggio comune si dice che il difensore deve saper marcare. Premesso che, sul fondamentale della marcatura, i Tomori e i Pavlovic sono comunque carenti, trascurare l’uscita della palla è una presunzione che nessuno si può permettere al giorno d’oggi.
Infatti la rapidità con cui si trasmette la palla dalla difesa all’attacco è troppo importante per creare occasioni da gol, sia contro i blocchi bassi, sia contro squadre che pressano alto. Ad oggi, il Milan è una squadra troppo schermabile ed eccessivamente pressabile. Continuare a parlare di disattenzioni individuali ha senso soltanto se si mettono in discussione giocatori che non hanno (Pavlovic) o non hanno più ormai da tempo (Tomori) rendimento e costanza per essere titolari nella difesa rossonera.
Al Milan oggi servirebbero due difensori. Un terzino destro (c’è solo il giovane Athekame) ed un centrale di esperienza, piede e leadership.
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Inevitabile poi soffermarsi sulle altre lacune strutturali della rosa. Oggi il Milan ha solo un centravanti, Santiago Gimenez, quando invece nella scorsa stagione ve ne erano tre. Luka Jovic e Tammy Abraham non sono stati sostituiti. Basterà il giovane Harder – da tutti dato vicino – a sostenere l’attacco rossonero? Qualche dubbio è lecito, anche in ragione dei limiti evidenziati da Santiago Gimenez, sia sul piano tecnico, sia sul piano temperamentale. Il 9 di una grande squadra deve fare gol ma, per la complessità del calcio moderno, non può limitarsi soltanto a fare gol. Deve sapere tenere il pallone, proteggerlo, ripulirlo, effettuare movimenti funzionali ai compagni. Ad oggi Santiago è molto lontano da tutto questo.
Da qui al 31 agosto lo spazio per tre operazioni ci sarebbe e, contestualmente, anche il margine operativo visto che il differenziale entrate/uscite del club rossonero segna un + 53 milioni di euro. La società è consapevole dei limiti della rosa? Interverrà per porvi rimedio? Fra una settimana sapremo la risposta a questi legittimi dubbi.
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