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Il valore della maglia del Milan non è solo simbolico, ma anche economico ed è qui che iniziano le domande.Tra gli aspetti meno affascinanti, ma decisivi nella gestione di un club calcistico, c’è quello economico-finanziario. È da lì che tutto prende forma: dal mercato al budget, passando per gli investimenti e la sostenibilità. Senza basi solide, una squadra può solo galleggiare, affidandosi alla speranza di una plusvalenza azzeccata o a qualche intuizione sul mercato. Ma nel calcio moderno, la differenza la fa soprattutto quanto vale la tua maglia fuori dal campo.
Eppure, proprio da un’analisi finanziaria emerge una riflessione che porta la firma di Felice Raimondo. Il Milan incassa "solo" 25 milioni di euro all’anno da Puma, sponsor tecnico del club. Una cifra che lascia perplessi se si considera il rendimento sportivo degli ultimi anni: al netto dell’ultima stagione, i rossoneri sono tornati stabilmente ai vertici della Serie A, hanno riportato uno Scudetto a casa dopo undici anni e sollevato una Supercoppa Italiana. Numeri e trofei che raccontano una crescita, ma che evidentemente non si riflettono appieno nei contratti commerciali.
Il confronto con la Juventus è impietoso: i bianconeri, pur avendo avuto annate meno brillanti sul campo, incassano ben 40 milioni di euro l’anno da Adidas. Perché questa disparità?
MILAN, ITALY - DECEMBER 15: A detail of the commemorative shirt for the 125th anniversary of AC Milan during the Serie A match between AC Milan and Genoa at Stadio Giuseppe Meazza on December 15, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Nel complesso, considerando non solo lo sponsor tecnico, ma tutti gli sponsor sulla maglia, il Milan arriva a 70 milioni di euro annui. Ancora una volta, meno della Juventus, che incassa circa 85 milioni di euro. Il gap maggiore resta proprio sul fronte dello sponsor tecnico: 15 milioni di differenza tra Puma e Adidas, non esattamente briciole.
Se allarghiamo lo sguardo all’estero, la distanza si fa ancora più evidente. I principali club europei - Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, PSG e praticamente qualsiasi big della Premier League - vantano accordi decisamente più ricchi. Un tema, questo, che dovrebbe far riflettere.
Per una società come il Milan, tornata a calcare i palcoscenici europei con regolarità e forte di una storia gloriosa, non è più accettabile accontentarsi di accordi commerciali sotto la media delle grandi d’Europa. Servono strategie di valorizzazione globale del brand e, soprattutto, la capacità di capitalizzare i risultati sportivi anche fuori dal campo.
Una maglia che ha fatto la storia non può restare prigioniera di un contratto modesto.
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