Milan: la priorità della prossima stagione è avere un’anima, non il gioco

Personalmente ho un concetto molto alto del Milan e della carica offensiva del gioco che la squadra rossonera dovrebbe avere. Il mio Milan ideale è quello della stagione 2003-2004, in cui la squadra di Carlo Ancelotti si meritò l'appellativo di "Meravigliosi". Lo stile di gioco di quel Milan rasenta la perfezione stilistica; in quella stagione si toccarono vette di qualità altissima in un contesto nel quale ai migliori giocatori veniva lasciata la libertà di dare spazio al loro estro.

Esistono però momenti diversi durante la storia di un club. Giudicare la qualità del gioco di una squadra non è semplice, perché il giudizio che prescinde dal contesto è un giudizio ideologico, non pragmatico. Il Milan dei Meravigliosi, tanto per tornare ad un riferimento altissimo, soltanto due anni prima era passato dalle forche caudine delle vittorie sporche (a Piacenza, nel marzo 2002, tanto per dirne una). La bellezza nel calcio è sempre un traguardo ma non ci sono scorciatoie per arrivarci.

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Il Milan deve tornare ad essere squadra

Per questo motivo condivido poco le polemiche relative al gioco - o al non gioco - del Milan contro l'Arsenal. Ora, già l'idea di commentare le amichevoli non mi piace perché sono partite in cui il risultato non conta e nelle quali le squadre devono smaltire carichi di lavoro diversi. Il tema tuttavia va oltre. Io credo sinceramente che porre una questione relativa al gioco della squadra non abbia alcun senso. E lo dico da amante di un certo tipo di calcio.

Nella sua storia lo stile di gioco del Milan è spesso stato un vanto. Tuttavia, è bene aver chiaro un aspetto. Il focus della prossima stagione non potrà essere il gioco. Ci sono momenti nella storia di un club in cui la qualità del gioco non è la priorità. Questo è uno di quei momenti. Si viene da un ottavo posto e da una stagione balorda. Al Milan 2024-2025 è mancata un'anima che bisogna ritrovare in fretta. E per ritrovarla serve partire dalle fondamenta. Dalla corsa, dai sacrifici, dai recuperi, dall'abnegazione, dalla capacità di soffrire, da una fase difensiva ferrea.

Il tema primario della stagione 2025-2026 non sarà come gioca il Milan. Il tema primario, nonché fondamentale, sarà se la squadra rossonera riuscirà ad essere gruppo, a darsi un obiettivo ed a perseguirlo perché dal raggiungimento della Champions League passa tantissimo del futuro del club. Il focus della prossima stagione non sarà né il gioco, né il senso estetico rispettabile di tanti milanisti. E' necessario ritrovare un'anima e per farlo l'allenatore Massimiliano Allegri non potrà che partire dalle fondamenta difensive.