Malick Thiaw è ormai virtualmente un giocatore del Newcastle. Su milanistichannel.com, in esclusiva, vi abbiamo raccontato le ragioni che hanno portato a questa cessione, ragioni principalmente economico-finanziarie. Infatti il difensore tedesco non era determinato a rinnovare il suo contratto in scadenza 2027 ed il Milan non aveva intenzione di arrivare all’estate 2026 con un difensore titolare in eutanasia contrattuale. Qualcosa forse si era rotto nell’ultimo anno, sia per le prestazioni del ragazzo, non sempre in linea con il talento e le aspettative, sia per la cessione al Como poi rifiutata nel mese di luglio. Questa circostanza ha forse influito in maniera decisiva sugli orientamenti di Malick Thiaw.
Serve un leader
Milan, difesa: la grande necessità è trovare un leader

Bene attacco e centrocampo, ma il difesa va alzato il livello
—Il focus, oggi, non può più essere Malick Thiaw perché su di lui il dado è ormai tratto. Il tema principale diventa quindi il futuro difensivo rossonero. Personalmente ritengo che il club rossonero abbia lavorato molto bene sulla strutturazione del centrocampo durante questa sessione estiva di mercato. Il reparto attuale è di grande valore tecnico ed anche l’attacco ha giocatori di tutto rispetto e di grande qualità. L’arrivo di un’altra punta (si parla di Hojlund e di Vlahovic) potrà soltanto ampliare ancora il ventaglio delle soluzioni a disposizione di Massimiliano Allegri.

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Serve un leader difensivo che guidi il pacchetto arretrato del Milan
—Resta aperto, tuttavia, l’argomento legato al pacchetto difensivo. Tolto il portiere, bisogna riconoscere che, in questo momento, nessun difensore del Milan offra certe garanzie di alto rendimento e di continuità sul lungo periodo. C’è, inoltre, un problema di caratteristiche. Dei quattro difensori centrali rimasti a disposizione di Allegri, due sono molto istintivi (Pavlovic e Tomori) e peccano di conseguenza nelle scelte.

Le letture di Pavlovic e Tomori non sono raffinate. Per valorizzare al meglio le loro doti, sarebbe preferibile inserire al loro fianco un centrale di pensiero più che un ragazzo di belle speranze o l'ennesimo istintivo. L'equilibrio difensivo nasce, senza dubbio, dallo spirito di sacrificio da parte di tutta la squadra in fase di non possesso ma si fonda, altresì, su un giocatore capace di guidare il reparto con credibilità, leadership e autorevolezza.
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