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Lo abbiamo letto ovunque, nonché analizzato in tutte le salse. Quella rossonera a Rotterdam non è stata una bella prestazione. Esiste però il rovescio della medaglia per il Milan. Anche quello va pesato.
Quando si dice che questa squadra non ha carattere, mi chiedo come abbia mai potuto rimontare 2 gol all’Inter in una finale di Supercoppa italiana, regalando ai suoi tifosi una gioia senza pari.
Il tema è spesso equivocato in casa Milan. Il carattere è una cosa. L’aggressività e l’intensità sono un’altra cosa. Questa squadra ha tanto talento, ma alcuni limiti strutturali. Ci vuole tempo per sanarli.
Si può migliorare, ma questo processo ha cadenze lente – soprattutto a stagione in corsa – e non può prescindere da una seria analisi sulla base dell’organico che andrà compiuta in estate.
Il punto fondamentale ricorrente nella stagione 2024-25 è sempre il medesimo: la lentezza della manovra rossonera contro difese chiuse a serramanico, con 11 giocatori dietro la linea della palla.
Sveltire l’uscita palla da dietro e rendere più credibile il giropalla è l’obiettivo che il Milan deve inseguire nei prossimi mesi. A mio parere manca un giocatore chiave – il play difensivo – ma c’è un lavoro prezioso da fare negli automatismi del centrocampo.
Ad oggi Sergio Conceicao non sta lavorando sulla squadra per mancanza di tempo per gli allenamenti; il tecnico portoghese la sta gestendo, alternando ottime intuizioni ad inevitabili errori.
C’è un aspetto su cui il Mister non deve però incaponirsi. Questa squadra non sarà mai aggressiva ed intensa ogni partita. Non può esserlo per indole e per caratteristiche dei suoi giocatori principali.
Ci sono altre qualità, doti diverse, che vanno assecondate, accompagnate, persino stimolate.
Il rovescio della medaglia per il Milan post Rotterdam ci dice che una squadra senza carattere poteva crollare. Come è già avvenuto a squadra importanti su quel campo.
Il Milan invece non è crollato. Ha accettato la partita sporca e, pur giocando mediamente male, ha provato di buzzo buono a portare a casa un pareggio. Senza riuscirci.
Queste sono le classiche serate in cui gli episodi girano male e si rischia di portare a casa la classica sconfitta pesante, complicata da rimontare. La squadra rossonera – non bella, né celestiale, ma comunque sempre sul pezzo dell’attenzione – tutto questo lo ha evitato.
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