Nell’ultimo biennio il Milanaveva perso gradatamente la sua dimensione di squadra. Se c’è una metafora perfetta per indicare la squadra rossonera negli ultimi 700 e passa giorni, potrebbe riferirsi all’indice borsistico Nasdaq, pericolosamente fluttuante sia verso l’alto, sia verso il basso, senza nessun equilibrio.
Un impegno chiarissimo...
Milan, parola d’ordine equilibrio: in campo e fuori dal campo

Il Milan in questi due anni non è stato soltanto momenti brutti; è stato anche una squadra entusiasmante e coinvolgente. A tratti però. E alle meravigliose salite, corrispondevano automaticamente delle improvvise cadute, a volte detonanti e rumorose.
Si può dire, senza tema di smentita, che il Milan, dal 2023 al 2025, sia stato un inno al disequilibrio.

La necessità di ristabilire un equilibrio generale
—Il club se n’è reso conto in maniera consapevole. Igli Tare e Massimiliano Allegri sono state le risposte più pronte ed anche mediaticamente impattanti. Uomini forti, personalità di spicco. Il cambiamento inizia da loro. La parola d’ordine, adesso, è una soltanto: equilibrio. In campo e fuori dal campo. E all’equilibrio si devono accompagnare esempi, comportamenti conseguenziali, professionalità costante, dedizione.
Il mercato dell’estate 2025 parte proprio sulla base di questi presupposti. Non c’è la volontà di creare figli e figliastri o di eleggere colpevoli che non esistono. C’è, semmai, la voglia di mutare completamente il registro delle ultime due stagioni e di riportare, finalmente, il Milan al centro del villaggio.
Imparare dagli errori. Tutti, dai dirigenti ai giocatori
—Dagli errori si può e si deve imparare. Il messaggio chiaro, lanciato all’ambiente rossonero, è cristallino e non può essere diversamente interpretato. Da oggi il sacrificio e la disponibilità sono doti che vengono prima del talento e delle giocate fini a sé stesse.

Il bagno d’umiltà devono farlo tutti. Dal più alto dirigente del club sino all’ultimo dei giocatori presenti in organico. Non esiste un colpevole. Esistono tanti comportamenti sbagliati che non possono essere più tollerati. Il Milan viene prima di tutto e di tutti. Il messaggio è chiaro e non soggetto ad interpretazioni equivoche.
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