Doveva arrivare primo poi quel giorno. Ormai dei giocatori acquistati da Maldini ne restano sempre meno in rosa e alcuni tifosi, non tutti va detto, tornano alla carica con la solita polemica della ''demaldinizzazione''. Altri ancora invece indicano come l'attuale assetto dirigenziale debba ancora dire grazie a Maldini per ottenere dei ricavi e finiti i giocatori presi da Paolo si ritornerà in banter-era, almeno quella economica.
C'È SEMPRE CHI SFRUTTA UN ALTRO
Le cessioni dei giocatori di Maldini, bufala da smontare

Partiamo subito con il dire un qualcosa che dovrebbe essere ovvio, non solo per il Milan, ma per tutte le società. Ogni dirigenza vecchia, passata, presente o futura, può ringraziare, esaltare e valorizzare il lavoro fatto dai predecessori. Funziona così il sistema calcio. Come c'è la regola sul lavoro degli allenatori, così anche sul lavoro dei dirigenti.
Quante volte si parla di quel che fa Antonio Conte nelle squadre in cui allena, dopo che va via? È accaduto alla Juventus prima, proprio con il passaggio di Allegri. È accaduto infine anche all'Inter con Simone Inzaghi.
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Ogni dirigenza sfrutta la precedente. Non solo il Milan attuale
—Allora perché non può accadere anche in dirigenza? Non si comprende la critica anche sul guadagnare bene dalle cessioni. (Evito il discorso di giocatori forti o non di prima fascia e questo perché il Milan attuale ha venduto quando si è presentata l'occasione entrambe le tipologie di calciatori).
Se c'era una critica e un problema serio di questo Milan a cui nessuno riusciva a mettere una toppa era proprio quello del non saper vendere gli esuberi o i giocatori non di livello assoluto. Quest'estate la tendenza sembra essere cambiata. Utilizzo il condizionale perché un cambiamento del genere lo si può misurare solo su più sessioni di mercato.
Comunque... Si critica la dirigenza che non ha soldi, poi quando vende bene, si critica perché vende. E allora i criticoni che dicono che la dirigenza non ha soldi e non spende, come pensano che la dirigenza ottenga soldi se non vende? Sono due tipologie di narrazioni che cozzano, non trovano un collegamento logico.

Il Milan deve ringraziare Maldini? Anche Maldini avrebbe potuto ringraziare il Milan
—Ora però arriviamo al centro del discorso. Il Milan deve ringraziare Maldini per le cessioni? Anche Maldini poteva ringraziare la dirigenza passata con i vari Romagnoli, Donnarumma, Kessiè e Calhanoglu, Bonaventura. Quel Milan con Maldini (e quindi non solo Maldini) ha commesso l'errore di perdere un patrimonio da almeno 110 milioni di euro, se non da quasi 140 milioni (dipende dalle valutazioni dei singoli calciatori e dalle offerte). Inoltre quel Milan aveva l'occasione di metter in vetrina giocatori non da ottavo posto, ma da terzo, secondo e primo. Era un Milan emergente e tutti ne parlavano bene, la stampa non era contro. Il valore dei singoli sarebbe stato sicuramente più alto, rispetto agli attuali giocatori da 8º posto. Il fatto - e premetto che sia comprensibile - è che quando le cose vanno bene, gli errori anche se commessi svaniscono. Quando le cose vanno male è tutto un disastro, anche quando si vendono quei giocatori che fino a un mese fa non si gradivano neanche per Milan Futuro.
Continuo a ribadirlo a fine di ogni editoriale. La critica serve sempre. Fa crescere, da spunti diversi, visioni più ampie sullo stesso tema, quindi è giusto avere dubbi e far riflessioni, ma il livello delle narrazioni deve alzarsi, sennò ci si troverà sempre di fronte alla realtà che dice ben altro.
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