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L'ATTACCANTE E IL DIFENSORE

Milan, a gennaio la fretta ti ha fatto sbagliare, ora hai saputo aspettare

Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 
Milan, il mercato di gennaio 2026 sarà centrale per completare l'ottimo lavoro iniziato dal Direttore Sportivo Tare durante la sessione estiva
00:58 min

È stato un finale di mercato agitato, tutt’altro che silenzioso e il fatto che se ne parli ancora ne è la prova tangibile. Il Milan i colpi li ha fatti eccome: l’arrivo di Nkunku, l'attaccante più costoso della storia del club, ha acceso gli animi: chi contro, chi scettico, chi a favore. Insomma, quando c'è di mezzo il Milan le discussioni sono sempre infinite. Le giornate d'altronde devono passare in qualche modo...

L'ultimo giorno poi, si è aggiunto anche il giovane David Odogu. Anche lui, nonostante abbia 18 anni è stato messo sotto i riflettori da chi non lo reputa l'innesto giusto. In più, post conferenza stampa su Odogu si è montato un vero e proprio caso. Il difensore tedesco ha osato pronunciato il nome di "colui che non può essere nominato" il "Voldemort dell'attuale Milan". Un giovane difensore che diventa rossonero non può citare Maldini perché sennò è il finimondo...  Seriamente? E vogliamo chiamarci anche giornalisti? Siamo nel 2025, ma sembra ancora il 1960...

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I temi: il difensore centrale e attaccante alla Giroud

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Comunque tornando a cose più serie... I temi del difensore e dell'attaccante sono rimasti aperti. I tifosi, gli opinionisti, gli ex calciatori e allenatori che hanno parlato di Milan citano sempre il ''leader difensivo'' e ''l'attaccante alla Giroud''.

Qualche giorno prima, a Lecce, era stato il Direttore Sportivo Igli Tare a parlare apertamente di rinforzi in quei due ruoli. Quelle parole hanno alimentato l’attesa, hanno fatto sperare. E così, quando il mercato si è chiuso senza il leader difensivo tanto invocato e senza un "nuovo Giroud", il dibattito è esploso. Critiche, delusione, il solito tribunale di fine agosto.

Milan e le ferite del calciomercato di gennaio 2025

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 Per capire questo Milan bisogna tornare indietro di qualche mese, al gennaio 2025. In quei giorni il club si era buttato sul mercato come chi, spaventato, compra tutto e subito. Arrivarono diversi giocatori, in fretta e senza un disegno tattico chiaro. Molti di loro se ne sono andati a fine stagione, lasciando in eredità più problemi che soluzioni. Fu un gennaio pieno di colpi, con voti di mercato eccezionali, ma sbagliato. 

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Lezione imparata, piuttosto meglio nulla

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Questa volta la storia è diversa. Il Milan ha capito che non vale la pena ripetere l’errore. Meglio un vuoto oggi che un rimpianto domani. Meglio non prendere un difensore qualsiasi, meglio non infilare in rosa un attaccante che non c’entra nulla con l’idea tattica, che non sposa la filosofia del club. Meglio restare così, almeno fino a gennaio. Questo concetto però vale per gli ultimi giorni di mercato e non per tutta la sessione estiva. È chiaro che sarebbe stato meglio se il Milan non fosse arrivato lungo.

Un calendario che aiuta: si è ragionato su questo aspetto

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C’è anche un dato che rafforza questa scelta: da qui al 3 gennaio, i rossoneri giocheranno 14 partite, compresa la Supercoppa (contando eventualmente anche la finale). Non una montagna invalicabile, non un tour de force da rischiare con il fiato corto. Quattordici partite che questo gruppo, pur con le sue lacune, può affrontare. Magari soffrendo, ma con la convinzione che il vero colpo lo si farà dopo, quando ci sarà più tempo e meno confusione. 

Aspettare è difficile, ma è maturità

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Il Milan ha sbagliato a non dare al suo allenatore i rinforzi promessi, e questo è un errore. Ma allo stesso tempo ha avuto la lucidità di non fare un errore ancora più grande: ripetere il caos dell’ultimo gennaio. A volte il mercato sembra una corsa a chi compra di più. Questa volta, invece, il Milan ha scelto di fermarsi.

E forse proprio in quell’attesa c’è un segno di maturità nella costruzione della rosa dopo gli errori della passata stagione. Ribadisco, non è stato il finale perfetto, certo, ma adesso, da qui a gennaio ci sono 4 mesi di lavoro per trovare due giocatori perfetti per il Milan di Allegri