NON BASTA UNA SQUADRA

Milan e l’esempio di squadra del Psg? Calma c’è molto altro dietro

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Milan prima del concetto di squadra, serve creare una rosa di talenti. L'esempio del Psg va bene, ma il Paris ha speso 50 milioni a giocatore
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Il Milan deve prendere esempio dal Paris Saint-Germain perché la vittoria contro l’Inter dimostra come la squadra viene prima di ogni altra cosa. Questo concetto è assolutamente vero, però non può bastare associare un Paris Saint-Germain vincente, al semplice concetto di squadra.  Il Milan per arrivare al Paris Saint-Germain deve fare tantissimi altri step che prima del campo sono di altra natura.

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Messi, Mbappe e Neymar come Reijnders, Pulisic e Leao?

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Il PSG è una squadra, rispetto al passato, ma non rispetto a tutti gli altri club. Qui c'è una grandissima differenza.

Il Paris di Messi, Mbappé e Neymar  non ha vinto la Champions League, però non possiamo paragonare Messi, Mbappé e Neymar a Theo, Maignan e Leao: con tutto il rispetto sia dei giocatori, sia del Milan stesso

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Inoltre c’è anche da aggiungere che, se volessimo paragonare quei tre grandi campioni che hanno fatto la differenza in quel PSG, ai tre grandi campioni che quest’anno hanno fatto la differenza nel Milan, ovvero Pulisic Reijnders e Leão, rischia di passare il concetto che i 3 rossoneri siano il problema del Milan.

A mio modo di vedere no perché sono tre dei pochissimi giocatori che quest’anno con il Milan sono stati più costanti di tutti. E lo stesso Milan ha dichiarato più volte che vorrebbe ripartire da loro per creare un gruppo squadra.

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Non sono i campioni, ma il resto della rosa il problema

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Quello che è mancato al Milan quest’anno è il concetto di squadra visto in tutti gli altri giocatori molto meno forti e più criticati dagli stessi tifosi per il loro rendimento.

Parlo di Tomori, Thiaw e Pavlovic a turno. Parlo di Musah, Loftus, Chukwueze e Okafor. Le uniche due stelle del Milan che non hanno reso e che, forse, sono state un problema, sono Maignan e Theo, ma pensiamo che basti vendere loro e il Milan vinca Scudetto o Champions League? No, serve sostituirli bene 

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Il PSG oltre al concetto di squadra

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Il gap con il PSG si trova in quel tipo di rosa elencata precedentemente e non nei top player. A questo va aggiunto anche che il PSG attuale, è vero che è diverso dal PSG passato, ma ha fatto due step fuori dal campo che il Milan se vuole ottenere quel genere di squadra che vince una finale di Champions League, deve per forza di cose fare.

Squadra sì, ma con giocatori di qualità

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Gli step di cui parlo sono: di spesa e non totale, ma individuale per ogni singolo calciatore e di rischio.

Basta guardare la formazione titolare del Paris Saint-Germain. Tra chi prende tanto di ingaggio e chi è stato pagato tanto, possiamo ammirare un Psg che per giocatore ha speso una media di almeno 50 milioni di euro. 

Una cifra molto importante e spesa non per campioni affermati, questo è vero, ma per potenziali campioni, che un giorno potranno diventare Mbappe, Messi e Neymar, in tutti i ruoli.

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Credit: Corriere dello Sport

Le domande e i dubbi sui rischi: li Milan li farà?

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E qui arriva il concetto di rischio. Riusciremo mai a vedere un Milan che rischia di spendere 40 milioni di euro, per un Willian Pacho di turno a 22 anni?

Vedremo mai comunque un Milan che spende un 50milioni per uno dei terzini più forti al mondo come lo è Hakimi?

Vedremo mai un Milan che spende 50-60 e 70 milioni di euro per due centrocampisti giovani da squadre non top, come Porto e Benfica, e parlo ovviamente di Vitinha e Nuno Neves?

Vedremo mai un Milan che prende un terzino sinistro giovane promettente come Nuno Mendes a 40-50 milioni?

Per non parlare dell’attacco del Psg composto da Kvara Dembélé, Doué e Barcolá. Nessuno di questi giocatori è arrivato al Paris Saint-Germain a meno di 50 milioni, anzi possiamo anche dire a meno di 60-70 e due di questi, ovvero Desiree Doué e Barcolá non hanno ancora 23 anni.

Adesso il Psg è vicino all'acquisto di Mastantuono a centrocampo. Si tratta di uno dei talenti più emergenti del calcio mondiale che a soli 17 anni dal River Plate arriverà in Europa per oltre 45 milioni di euro.

Milan, no ai campioni, ma i talenti servono per costruire una squadra vincente

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Ecco, nessuno di questi è un campione affermato quindi il concetto di squadra ha senso, ma sono tutti i potenziali campioni che, a un’età del genere, è normale che creino una squadra, un collettivo e che si sentano parte di un gruppo. Il problema con loro arriverà dopo, quando diventeranno campioni affermati e bisognerà saperli gestire nel club.

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Il Milan, la voglia di calcio e il concetto di squadra, tutto giusto, ma attenzione a come si spende

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Il Milan l’anno prossimo dovrà essere squadra per forza di cose, ma per raggiungere questo Paris Saint-Germain non basterà solo questo concetto, ma servirà tutto un contesto che porti in rosa talenti italiani, europei e mondiali che si affermeranno nel Milan. Non bisogna certo spendere 50-60 milioni di euro, anzi. L'acquisto di Reijnders nell'estate del 2023 conferma come si è bravi a scovare altri giocatori di valore a cifre più basse.

Il Milan però in questi anni è stata vicina più volte a tanti talenti: Enzo Fernandez, Kolo Muani, aveva Kerkez in rosa, voleva Nunez dal Benfica, Arda Guler dal Fenerbache, ma poi non è arrivato nessuno. Quindi prima del concetto di squadra e del voler parlare solo di calcio, lo step bisogna farlo empiricamente, scovando i futuri talenti.