Due giorni fa, ad una domanda sul possibile rinnovo di contratto di Mike Maignan, l’ex storico direttore generale del MilanAriedo Braida ha risposto dicendo che "un club, se vuole vincere, deve tenerli i campioni, come diceva il presidente Silvio Berlusconi".
Da Berlusconi a oggi...
Anche il Milan di Berlusconi vendeva i campioni. E non c’era il FPF….


Ariedo Braida è stato un dirigente straordinario ed illuminato. Negli ultimi tempi, tuttavia, alcune sue affermazioni non sono totalmente condivisibili; sono troppo intrise di quel populismo demagogico che è molto utile per grattare la pancia alla tifoseria, senza però fornire dei contenuti reali e credibili. Ci sono due inesattezze nella dichiarazione di Ariedo Braida ed è opportuno analizzarle.
Anche il Milan cedeva i suoi campioni con Berlusconi: quanto nomi...
—Innanzitutto non è vero che il Milan di Silvio Berlusconi non ha mai ceduto i suoi campioni. L’elenco, in tal senso, è lunghissimo. Già negli anni 90, Berlusconi capì che alcuni giocatori era meglio cederli prima del declino; in seguito, alcune cessioni nacquero per motivi di bilancio.

Emblematico fu il caso dell'olandese Ruud Gullit (simbolo tecnico e iconico del primo Milan berlusconiano); l'attaccante con le treccine passò alla Sampdoria per ben due volte (nell'estate del 1993 e nell'autunno del 1994), con nel mezzo un ritorno a Milanello molto breve.

Il Milan, comunque, negli anni successivi cedette anche Jean Pierre Papin, Edgar Davids, Marcel Desally, Roberto Baggio, Marco Simone, George Weah e, in epoca più recente, Andrji Shevchenko, Ricardo Kakà, Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic.
Rispetto all'epoca d'oro berlusconiana oggi il calcio è diverso e c'è il FPF
—Secondo rilievo: le affermazioni si devono sempre contestualizzare. Ariedo Braida non può fare un paragone fra l’epoca berlusconiana e l’epoca attuale, senza tenere in considerazione il fatto che, nel frattempo, l’universo calcistico è completamente cambiato.

Qualche anno fa, proprio Adriano Galliani, storico Amministratore Delegato del Milan di Berlusconi, aveva spiegato molto chiaramente che, se ci fossero state le norme del FPF già negli anni 80, quel Milan non sarebbe potuto mai nascere.
Il calcio di oggi è molto diverso ed è maggiormente stratificato. L’Italia non è più l’Eldorado per i giocatori e i fatturati dei club italiani sono dimezzati rispetto a quelli dei principali club europei. Il modello sportivo portato avanti per anni da Silvio Berlusconi, oggi, non potrebbe essere realizzabile.
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