Milan beffato per Akanji? Ricci, De Winter, Jashari, Nkunku cosa sarebbero?

Ammetto che negli ultimi giorni ho sorriso leggendo di un Milan “beffato” sul mercato. Mancava anche la ciliegina sulla torta di critiche a questa sessione estiva e prontamente è arrivata. Akanji sceglie l’Inter, nonostante la corte del Milan. Una "beffa" nel giro di 24 ore. Senz'altro è una lettura affascinante, senz’altro comoda per titoli e per la narrativa, ma nel nostro lavoro ci tocca essere obiettivi e posso che dire che questo "beffato" non regge come analisi dopo 3 mesi di mercato e di tante beffe ai nerazzurri.

Se vogliamo davvero parlare di beffe, allora conviene guardare al quadro complessivo, non al singolo episodio.

Akanji è una beffa Milan? Sì, ma l'interesse non è l'Inter, ma la Champions League

Akanji ha inseguito la Champions, lo ha dichiarato apertamente, e il Milan in questa stagione non poteva offrirgliela. Più che una beffa, mi sembra una scelta quasi obbligata e con un secondo fine, quasi come se il club nerazzurro fosse uno strumento. Non mi pare che dietro ci sia un amore così profondo verso i colori nerazzurri.

Inter, Ricci, De Winter, Jashari, Nkunku cosa sarebbero?

Quello che invece fa riflettere è che, mentre ci si concentra su questo episodio del difensore svizzero, si ignori come quattro obiettivi in comune tra Inter e Milan abbiano tutti scelto la sponda rossonera. Ricci, De Winter, Jashari e persino Nkunku – strappato al Chelsea in un lampo – hanno detto sì al Milan senza esitazioni.

E allora mi chiedo: come si può parlare di Milan beffato quando la bilancia, sul piano delle scelte, pende in realtà dalla parte opposta?

Esperti, Giovani e i Fine Carriera: le visioni di Milan e Inter

C’è poi un dettaglio che sembra sfuggire ai più, ma che in realtà va sottolineato: le cosiddette “beffe” dell’Inter hanno quasi sempre il volto di calciatori a fine corsa, nomi importanti sì, ma già oltre il picco della carriera. Taremi ne è l’ultimo esempio: ottimo giocatore, anche se si è rivelato non all'altezza, ma più vicino al tramonto che a un rinascita. Il Milan, al contrario, pesca tra i giovani. Non prende la certezza di oggi, prende la promessa di domani. E lo fa con coerenza, accettando il rischio ma inseguendo la prospettiva.

I giovani nella rivalità vedono un progetto al Milan, nell'Inter solo nomi

È lampante a tutti che questo genere di approccio divida il tifo e genera critiche su critiche. I più impazienti parlano di inesperienza, di squadra “non pronta”. Però qui il tema non è prendere i giovani e non gli esperti. Il tema è le beffe tra le due rivali cittadine. Il Milan può e deve prendere gli esperti, senza giochini con o contro l'Inter. Al Milan vengono giocatori che vogliono il Milan. Questo è il valore in più di un grande club. 

Tornado brevemente sulla questione giovani, legate sempre alle beffe, al Milan di oggi si rimprovera di vivere di e nel passato. Vale la pena, però, far notare che questo passato insegni come il futuro nasca dalle scommesse sui giovani.

La verità sulle beffe e il tema Akanji

La verità, a ben guardare, è che non è il Milan a inseguire. È il Milan a essere inseguito. Non da Akanji, certo, ma da una generazione di giocatori che vede nei rossoneri il club dove diventare grandi, dove iniziare la propria storia. 

Ecco perché, quando sento parlare di “beffe”, mi viene spontaneo ribaltare la domanda: davvero il Milan è stato beffato? O non sarà piuttosto l’Inter, ancora una volta, a fare la parte di chi raccoglie l’usato sicuro mentre l’altro si costruisce il domani?

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