- Calciomercato
- Squadra
- Coppe Europee
- Coppa italia
- Social
- Milan partite e risultati live
- Redazione
Il 24 agosto, al termine di Milan Cremonese, nemmeno i più ottimisti avrebbero immaginato un Milan convincente ed in testa alla classifica soltanto 35-40 giorni dopo. La gara disputata dalla squadra di Massimiliano Allegri contro la squadra di Davide Nicola non era stata, in realtà, così disastrosa come il risultato potrebbe far pensare. Tuttavia, il percepito era quello di un Milan in grave difficoltà. Aleggiava con forza l'idea di un'altra stagione negativa, in cui era stato sbagliato il progetto tecnico.
Oggi i giudizi sono completamente diversi. Eppure c'è un particolare che deve per ovvie ragioni essere sottolineato. Questa è stata la formazione del Milan contro la Cremonese: Maignan, Tomori, Gabbia, Pavlovic, Saelemaekers, Fofana, Modric, Loftus Cheek, Estupinan, Gimenez, Pulisic. Rispetto a questa formazione, è uscito Loftus ed è entrato Rabiot. Per il resto nulla è cambiato. Può un giocatore, per quanto forte come Rabiot, cambiare in maniera così impattante una squadra?
Ebbene il tema è complesso. Rabiot ha senza ombra di dubbio inciso moltissimo nel centrocampo del Milan, perché è diventato subito referente tecnico di riferimento per Modric, scudiero ideale per il giocatore croato. Rabiot ha portato esperienza e carisma, ma da sole queste due componenti non sarebbero servite.
La realtà è che Allegri, dal post Cremonese, ha inciso molto sull'impostazione tecnico-tattica della squadra. Il Milan pressa meno, riaggredisce meno, rimane più compatto e rischia minori imbarcate. Avendo molti giocatori abili nelle corse progressive, la squadra rossonera ha abbassato ancor di più il suo baricentro, facendosi attaccare e migliorando l'uscita della palla dalla fase difensiva.
In sostanza, dietro le quattro vittorie consecutive da parte del Milan (cinque considerando anche la Coppa Italia), c'è un grandissimo lavoro da parte di Massimiliano Allegri e del suo staff tecnico. Il Milan è cambiato poco negli uomini, ma è mutato molto nell'impostazione, nella strategia e nell'interpretazione delle partite. Un cambio di passo naturale, da parte di un tecnico pragmatico e non legato ad un'idea fissa di gioco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA