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Non credo che ilMilanabbia offerto una prestazione negativa all’Olimpico. Nulla di trascendentale ovviamente, ma la squadra di Massimiliano Allegri ha comunque tenuto il campo con discreta autorità e con ordine. Il Milan ha perso la gara su un dettaglio, ossia una marcatura su una palla inattiva.
A livello difensivo la squadra rossonera ha rischiato davvero poco, concedendo in totale tre occasioni alla Lazio. Sono state tutte occasioni nate su situazione di palla inattiva. Il tiro di Isaksen alla fine del primo tempo, il gol di Zaccagni e l’occasione di Noslin nei minuti finali della gara, nascono tutte da palla ferma.
Su azione il Milan ha difeso con grande attenzione e lucidità, pur in assenza di Matteo Gabbia, il suo leader difensivo. Tutto ciò nonostante la squadra rossonera schierasse una formazione mai vista fino a quel momento.
Sulle palle inattive, tuttavia, c’è qualcosa da rivedere.
Nel derby le tre grandi occasioni dell’Inter (il tiro di Thuram, il palo di Acerbi ed il palo di Lautaro) sono nate tutte sugli sviluppi di situazioni da palla ferma, in un caso su battuta diretta e negli altri due casi facendo muovere la palla prima di effettuare il cross.
Contro la Lazio in campionato, nella gara di sabato scorso, l’unica grande palla gol della squadra di Maurizio Sarri è stata quella di Gila dopo 2 minuti. Anche quell’occasione è arrivata sugli sviluppi di una palla inattiva.
Il tema insomma è abbastanza cristallino. Il Milan concede praticamente zero quando si difende dalle azioni degli avversari, ma ha un evidente deficit di organizzazione e di gestione delle marcature sulle palle inattive.
Si tratta di un problema sul quale lo staff di Massimiliano Allegri sarà chiamato a lavorare con molta attenzione nelle prossime settimane. D'altronde certi dettagli possono compromettere tutto il lavoro di una settimana.
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