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Il Napoli ha vinto con merito, giocando una partita più intensa e maggiormente di spirito. Il Milan, invece, ha perso perché, da un po' di tempo, non riesce ad essere qualitativo nei dettagli. Il riassunto della prima semifinale di Supercoppa italiana è tutto qui.
Questa si può definire, senza ombra di dubbio, la prima crisi stagionale della squadra rossonera. Nel giro di pochi giorni, la squadra di Massimiliano Allegri è uscita dalla Coppa Italia, è stata fermata dal Sassuolo in campionato con un pareggio interno molto deludente ed è stata eliminata nettamente dal Napoli di Conte ieri sera.
Allegri, in tempi non sospetti, lo aveva detto che sarebbero arrivati tempi meno belli. Succede. D'altronde il calcio è una ruota che gira e questa ruota spesso dipende da tanti fattori, fra i quali gli infortuni, il momento di condizione atletica della squadra, l'abitudine o la disabitudine all'attenzione.
Una riflessione su cosa è stata la stagione rossonera da metà ottobre in poi è giusto farla. Perché l'emergenza infortuni prima o poi ti presente il conto. Ed il conto non sono solo i pareggi rabberciati, bensì le tante energie sprecate che tolgono lucidità e brillantezza nei momenti importanti della stagione. Il Milan è la squadra di Serie A che ha effettuato meno cambi. Questo è un dato significativo.
La società ha il dovere di apportare correttivi. Il lavoro svolto in questi mesi va riconosciuto. Il Milan oggi ha un gruppo solido, un allenatore importante, una squadra vera. D'altro canto, tuttavia, la squadra rossonera ha anche una rosa ridotta all'osso in alcuni ruoli. La sessione di mercato di gennaio è l'occasione per dare alla rosa correttivi, fosforo e sostegno. Servono innesti, di valore, di cifra tecnica e soprattutto di personalità.
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