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Identità ricostruita

Massimiliano Allegri è oggi il punto di riferimento di tutto il Milan

Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 
Il Milan ritrova compattezza grazie ad Allegri, figura capace di rappresentare società e tifosi dopo anni di instabilità comunicativa.
05:09 min

Partiamo dalla fine per descrivere un concetto ormai centrale nella stagione 2025/2026: Massimiliano Allegri è diventato la voce, il volto e il cuore dell'intero popolo rossonero. Sì, i tifosi del Milan oggi si sentono pienamente rappresentati e tutelati dal tecnico livornese, in ogni situazione. Emblematico l'episodio del presunto rigore oggetto di revisione al VAR nel finale di Milan-Lazio.

MILAN, ITALY - NOVEMBER 29: Massimiliano Allegri, Head Coach of AC Milan, reacts during the Serie A match between AC Milan and SS Lazio at Giuseppe Meazza Stadium on November 29, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Una condizione nuova rispetto alla passata stagione: non che i due ex allenatori portoghesi non difendessero il club, ma lo status e l'autorevolezza di Allegri sono elementi che pochissimi, nel calcio moderno, possono vantare.

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Da Adriano Galliani a Paolo Maldini, fino a Massimiliano Allegri

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Durante l'era straordinaria di Silvio Berlusconi, il Milan poteva contare su Adriano Galliani, la spalla perfetta nei momenti di gloria e in quelli difficili. Dopo la fine della storica presidenza, il timone passò nelle mani dell’enigmatico Yonghong Li, con la gestione operativa affidata alla coppia Fassone-Mirabelli. Un'annata partita con i fuochi d'artificio di un mercato da 243 milioni e conclusa con un malinconico sesto posto.

MILAN, ITALY - MAY 16: Paolo Maldini of AC Milan arrives before the UEFA Champions League semi-final second leg match between FC Internazionale and AC Milan at Stadio Giuseppe Meazza on May 16, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Con l’arrivo di Elliott Management nel 2018, subentrato dopo l'inadempienza di Yonghong Li, il Milan ha ritrovato una figura leggendaria: Paolo Maldini. Carisma fuori dal comune e conoscenza calcistica superiore, Maldini è rimasto nel club fino al giugno 2023, segnando una fase dirigenziale che ha ridefinito identità e ambizioni.

Il biennio successivo, dal 5 giugno 2023 al 30 maggio 2025, è stato caratterizzato da una gestione economica impeccabile, con risultati mai raggiunti in precedenza. Eppure, qualcosa mancava: una vera guida comunicativa. La stagione 2024/2025 lo ha dimostrato chiaramente. La narrazione mediatica si è spostata su temi futili, come la "conta delle presenze" della dirigenza agli allenamenti, trasformando Ibrahimovic nel bersaglio principale di un racconto tossico e stucchevole. Paulo Fonseca prima e Sergio Conceicao poi ne hanno pagato le conseguenze, con progetti naufragati in pochi mesi, nonostante il successo in Supercoppa Italiana.

La svolta: Tare e Allegri cambiano il volto del Milan

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La proprietà, con Gerry Cardinale e il braccio operativo Zlatan Ibrahimovic, e la dirigenza guidata da Giorgio Furlani, avevano individuato da tempo questo vuoto comunicativo. La risposta è arrivata con due innesti chiave: Igli Tare e Massimiliano Allegri. Il risultato è immediatamente visibile: il teatrino mediatico sulle presenze agli allenamenti è sparito nel nulla e con esso la narrativa superficiale che aveva accompagnato il Milan nelle stagioni precedenti. Massimiliano Allegri era l'unico capace di risolvere contemporaneamente due problemi: il campo e la comunicazione.

La scelta di Allegri ha rimesso ordine anche la percezione in campo e fuori del Milan. Il club ha ritrovato quella compattezza comunicativa che lo aveva reso forte nell’era Berlusconi. Con Allegri, i tifosi percepiscono finalmente una voce capace di difendere club, squadra e identità.