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COSA SERVE ADESSO

L’oro di Tare va investito

Tare
A Tare, bisogna riconoscere straordinarie qualità di venditore: piazzati 23 giocatori per quasi 200 milioni complessivi, come nessun altro in A.
Redazione Milanistichannel

Editoriale di Franco Ordine per il Corriere dello Sport -

L'ultima cessione realizzata a casa Milan (Okafor al prezzo di 21 milioni, bonus compresi), è un'altra tacca da segnare sul computer di Igli Tare. Non è l'unica perché persino le precedenti operazioni di Emerson Royal in Brasile e quella - capolavoro - di Thiaw in Inghilterra hanno certificato un'abilità e una tendenza da sottolineare. La prima testimonia il lavoro del dirigente appena assunto da Furlani, la seconda dimostra che a fare virtuoso mercato, tra cessione e acquisti, c'è la possibilità di riuscire persino ad attutire gli effetti viziosi di una mancata partecipazione alla Champions.

La dimostrazione di Tare

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La cessione di Tonali, considerata all'epoca una sorta di sciagura rossonera, consentì, tra gli altri movimenti, l'arrivo di Reijnders e Pulisic a 20 milioni ciascuno procurando oggi - con la partenza dell'olandese - una ricca plusvalenza. Promosso a pieni voti Tare, quindi. Ma adesso c'è da completare il lavoro perché nella rosa messa a disposizione di Allegri ci sono due caselle ancora vuote da riempire.

C'è anche il risparmio sul monte stipendi

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La riduzione della rosa, infatti, secondo le linee guida dello stesso Allegri (senza le coppe c'è il rischio di avere qualche scontento di troppo a Milanello), può di sicuro determinare un altro risparmio in bilancio. La vera spina, attaccata alla rosa, è un'altra. E si riferisce a una promessa datata e fin qui sempre rispettata dalla proprietà: e cioè tutto l'incasso proveniente dalle cessioni è stato reinvestito negli acquisti. Così deve accadere anche in questa sessione estiva di calciomercato. All'appello mancano infatti due pedine, una più decisiva dell'altra. Innanzitutto un centravanti da aggiungere a Gimenez, proposito confessato da Tare fin dalla presentazione di giugno. La partenza di Okafor, contemporaneamente all'acciacco muscolare di Leao (tornerà dopo la sosta per nazionali), assottiglia il numero a disposizione di Allegri. E con il 3-5-2 disegnato per esigenze superiori bisogna averne almeno 4 per due ruoli.

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La seconda casella è in difesa. Nessuno ha chiesto di spendere una fortuna con un ragazzo di 18 anni come Leoni ma servirebbe una guida temperamentale e tecnica in quel ruolo come è apparsa ben evidente quella esercitata da Luka Modric appena ha messo piede sul prato di San Siro accolto dal boato della folla (71 mila paganti il 17 di agosto a Milano sono un patrimonio di fiducia ed entusiasmo da non disperdere).