La fiducia collettiva è un segnale da non sottovalutare
Milan, Allegri sta creando un gruppo forte: Loftus-Cheek e compagni apprezzano
PERTH, AUSTRALIA - JULY 30: Massimiliano Allegri Head coach of AC Milan gestures during an AC Milan Training Session at HBF Park on July 30, 2025 in Perth, Australia. (Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)
Ruben Loftus-Cheek elogia il lavoro di Allegri e l’atmosfera che si respira in casa Milan. Parole importanti come macigni che si aggiungono a quelle di Pulisic, Leao, Gabbia, Ricci e altri: lo spogliatoio rossonero crede nel progetto.
Le parole che pesano: Loftus-Cheek e il nuovo spirito del Milan
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Nel calcio, certe frasi non sono mai casuali. Quando un giocatore esperto e internazionale come RubenLoftus-Cheek parla di “sana competizione”, “grande atmosfera” e “spirito di squadra”, non sta solo facendo complimenti. Sta descrivendo una realtà concreta, uno spogliatoio che crede, si riconosce, e lavora insieme. Un gruppo che si sta compattando, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
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Loftus e Allegri come valore aggiunto: “Una grande atmosfera crea una grande squadra”
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Le sue parole sull’allenatore, rilasciate nell'intervista a Repubblica, non lasciano dubbi:
“Allegri è un grande allenatore e una persona fantastica. Sa creare una bella atmosfera. E una grande atmosfera crea una grande squadra”.
In questa frase c’è tutta la filosofia vincente di Max: trasformare lo spogliatoio in un ambiente sano e competitivo, dove ogni calciatore sente di poter meritare il proprio spazio. Loftus-Cheek lo sottolinea con chiarezza:
“Ognuno vuole un posto in campo, e tutti abbiamo la sensazione di poterlo ottenere se ci alleniamo e giochiamo bene”.
Un concetto potente, che alimenta motivazione, disciplina e senso di responsabilità condivisa.
“Siamo il Milan, vogliamo stare in Europa”
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Loftus-Cheek parla anche del proprio percorso personale, senza nascondere le difficoltà della passata stagione. Ma guarda avanti con lucidità:
“Dopo quello che ho passato, sarà prezioso. Dobbiamo continuare a lavorare e vedere dove possiamo arrivare. Di certo c’è che noi siamo il Milan, e vogliamo stare in Europa”.
Quel “noi siamo il Milan” è più che una frase di appartenenza: è una dichiarazione di identità. L’obiettivo è chiaro, e la rotta tracciata.
Un tour che unisce: Asia, Australia e la famiglia rossonera
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Nel suo racconto, il Pre-Season Tour 2025 diventa un viaggio di scoperta non solo geografica, ma anche umana:
“Abbiamo vissuto molto più delle partite. Questo viaggio ha rafforzato il senso di unità della famiglia milanista”.
L’incontro con tifosi entusiasti in Asia e Australia ha lasciato un segno:
“È incredibile, quasi inaspettato, il supporto che ci è stato dato in tutte le tappe del tour”.
Queste esperienze cementano legami invisibili ma fondamentali, quelli che fanno la differenza nei momenti decisivi di una stagione.
Non solo Loftus-Cheek: tutto lo spogliatoio crede in Allegri
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L’apprezzamento di Loftus-Cheek non è isolato. Al contrario, si inserisce in una corrente positiva che da diversi giorni coinvolge sempre più voci dello spogliatoio: da Pulisic a Leao, da Gabbia a Tomori, da Chukwueze a Ricci. Tutti hanno speso parole di stima verso Allegri, un tecnico che ha saputo entrare nella testa e nel cuore dei giocatori.
In un calcio sempre più instabile, dove allenatori vengono cambiati con facilità e gli spogliatoi si frammentano, questo tipo di fiducia condivisa è un segnale tutt’altro che banale. È una base solida su cui costruire una stagione vera, con obiettivi chiari e mentalità forte.
Quando la stima è reciproca, il Milan ritrova se stesso
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Nel Milan che si sta preparando alla nuova stagione, c’è qualcosa che va oltre la tattica e il mercato. C’è un clima, una vibrazione positiva, che nasce da uno spogliatoio unito e da un allenatore rispettato.
Le parole di Loftus-Cheek, così come quelle dei suoi compagni, raccontano un progetto che cresce dall’interno, con coerenza e determinazione. E come sempre accade nel calcio, quando la stima è reciproca, tutto diventa possibile.
Il Milan di Allegri ha trovato la sua voce. E quella voce oggi parla chiaro: crederci è il primo passo per tornare grandi.