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LE FILOSOFIE...

L’EDITORIALE – Per il Milan, non per altro

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msumaEditor 
Senza facili trionfalismi, senza personalismi, e magari con qualche sentenza di mercato che potrebbe anche essere riveduta e corretta...
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Del Milan di Udine c'è da tenersi stretta soprattutto una cosa: quella incavolatura di Pietro Terracciano con i compagni, al 93esimo minuto per la mancata chiusura su una giocata insistita dell'Udinese con tiro finale. E' quella mentalità cattiva lì che deve alimentare una stagione. Mai adagiarsi, mai staccare, mai cullarsi. Così deve essere, senza troppi elogi e senza sbrodolare.

Il Milan, non il Milan di Allegri

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Il primo a dirlo sempre e a ripeterlo anche per i più duri d'orecchi e di buon senso è proprio Max Allegri: tutti gli sforzi di società e di campo non per me, ma per il Milan. Lo stesso quando Allegri racconta agli amici che il gruppo è forte e non scarso come si diceva e come sembrava. Ma non solo: anche che è un gruppo sano e professionale. Per questo non piace il giochino, dopo la vittoria di Udine, di chi deprime la rosa del Milan per esaltare Allegri. Facendolo magari, dall'esterno, pro domo propria. Bene Allegri, nonostante il mercato contradditorio si è letto oggi da più parti. Ma il mercato è duro e contradditorio per tutti, in qualsiasi club italiano durante l'estate si è dovuto zigzagare e navigare a vista, ci sono molti esempi, basta saperli vedere tutti e contestualizzarli soprattutto nel sistema calcio italiano più debole e meno strutturato rispetto alle leghe leader in Europa. E soprattutto per un Milan che aveva il duro compito di ripensarsi senza i ricavi Champions League. Ma che come ogni estate ha creduto, investito e speso.

Il Milan è calmo, non si esalta e aspetta gli sviluppi del campionato. Senza cambiamenti di filosofie. Proprietà americane in continuità, come quando nella proprietà Elliott c'erano Ibrahimovic e Kjaer, così nella proprietà RedBird ci sono Modric e Rabiot. Semmai, se parliamo di filosofie, quella di Gerry Cardinale è incarnata da Christian Pulisic. Lo ha voluto lui e lo ha caldeggiato lui. E' la verità, ma non si può scrivere, perchè se ti permetti di farlo sei schiavo e aziendalista. Ma senza prenderla troppo larga, è già tempo di pensare a martedì. Quando sarà Samuele Ricci a prendere il testimone in mezzo al campo per quell'obiettivo stagionale rappresentato dalla Coppa Italia. Ottimo giocatore, ragazzo perbene, parte dalla panchina e capisce perchè, parte dalla panchina e dà tutto per il Milan. Perchè è stato preso per il Milan. Perchè ogni cosa che si fa è per il Milan. Anche Estupinan sul conto del quale si stanno spegnendo diversi sorrisetti, probabilmente anche Athekame entrato con personalità ieri a Udine. E poi magari con un minimo di tempo, rivedremo anche qualcosina su Odogu. Piano piano, con calma...