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L’EDITORIALE – Max Allegri mai amato come oggi…

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Massimiliano Allegri a Torino sponda Juve: il giusto rispetto, emozioni comprensibilissime. Ma oggi c'è il popolo rossonero e per non dimenticare...

Si è percepita dell'emozione, anche un sospiro, all'uscita da San Siro, in Massimiliano Allegri. Del resto l'uomo è rispettoso ed educato, di fondo, davvero e non per modo di dire. Poi certo può capitare la volta..., alla fine di Juventus-Atalanta finale di Coppa Italia, lo avevano tirato proprio fuori dagli stracci...Ma torniamo alla mixed zone di San Siro con i bravi colleghi delle tv private che al termine di Milan-Napoli vanno subito sullo Stadium di domenica prossima: "Emozioni? Vedete voi, sono stato a Torino 8 anni, la serata...speriamo bene", la risposta di Allegri.

Il rispetto prima di tutto, fa parte di Massimiliano. Anche se il patron Silvio Berlusconi (Tanti Auguri Presidente!) gli aveva riservato qualche battuta ai tempi rossoneri, Max negli anni successivi aveva sempre e solo avuto belle parole per lui. Così è anche per la Juventus e per Andrea Agnelli. Riceverà una bella accoglienza Allegri domenica prossima a Torino e se la meriterà tutta. Ma il suo popolo adesso è qui, è rossonero, lo ha rianimato lui e aspetta tanti altri suoi cenni...

Eppoi, non per incattivire Max o per rovinare l'atmosfera che sarà di dura e sana competizione, non dimentichi Allegri. Non dimentichi tutto il resto, non bisogna solo mitizzare. Chi scrive ha trascorso ore e ore di trasmissione a difendere Massimiliano dagli attacchi degli stessi tifosi bianconeri con le opinioni e le mail nelle tv, gioco vecchio, superato, i pullman, basta, non se ne può più. La favola dell'Allegri non evoluto è nata proprio in certe narrazioni dei tempi juventini. Anche se ci sono tanti tifosi bianconeri che la pensano diversamente, da sempre o perchè si stanno magari qualcuno ricredendo.

Ma per quello che ha fatto Allegri per la Juventus, non solo i trofei e le due finali Champions, ma da parafulmine unico e solo ai tempi dell'azzeramento del Cda e sotto il fuoco di fila delle penalizzazioni, la squadra qualificata in Champions e al Mondiale per Club nonostante zero mercato estivo e mercato contro a gennaio nella sua ultima stagione, continuo a pensare meritasse maggior rispetto ambientale. Invece un anno fa, dopo aver vinto a Verona alla seconda di campionato, qualche giocatore all'inizio dell'era Thiago Motta sussurrava: "Adesso sì che...". Mister caro, il suo Milan e i suoi Milanisti la stanno vivendo, apprezzando e abbracciando oggi come nessun'altra tifoseria in passato, nemmeno la stessa gente rossonera dal 2010 al 2014. Come forse solo quella cagliaritana, che non ha certo dimenticato. Anzi...